Volevo razionalizzare tutto, persino le emozioni.

Poi ho capito che la vera risposta era da tutt’altra parte…

Stavo passando un periodo di confusione, in tutti i sensi, soprattutto interiore, a cui non riuscivo a dare una motivazione.

Mi sentivo inadeguata in molte situazioni, non sapevo gestire i miei stati d’animo.

Vengo da un’educazione molto razionale, sono stata abituata a vedere tutto dal punto di vista tecnico-scientifico, infatti faccio un lavoro tecnico-scientifico, sono una geologa.

A un certo punto mi sono resa conto che ero arrivata al punto di voler gestire scientificamente anche le mie emozioni. Cercavo sempre una soluzione razionale, arrivavo quasi a voler usare le formule matematiche per spiegare anche i miei stati d’animo.

Questo mi ha creato molta confusione.

Mi sono resa conto che non andava bene, dovevo trovare un modo per interpretare le mie esperienze e per poter gestire al meglio le mie emozioni.

I miei stati di ansia, di rabbia, si rispecchiavano nei rapporti con gli altri, sia dal punto di vista lavorativo che affettivo.

Non riuscivo ad avere un buon rapporto con i miei cari, non riuscivo a comunicare con loro come avrei voluto e avevo paura che, se avessi continuato con quel mio atteggiamento, questo rapporto si sarebbe rotto.

Avendo un bambino con delle difficoltà, dovevo adeguarmi a delle situazioni per me nuove e anche difficili. Ma ogni volta che volevo effettuare dei cambiamenti si scatenavano dei litigi, mi sentivo bloccata da chi mi stava intorno, non mi sentivo capita fino in fondo.

Avevo paura dei giudizi, infatti mi sentivo costantemente giudicata dagli altri, anche se poi mi sono resa conto che ero io per prima a farlo.

La situazione era diventata pesante, c’erano momenti in cui mi stancava meno lavorare che gestire queste situazioni.

Il mio perfezionismo mi portava ad essere rigida, ad avere regole molto strette e a non essere mai contenta, infatti non riuscivo ad apprezzare la vita, c’era sempre qualcosa che non andava.

Volevo trovare il modo per rapportarmi meglio con le persone per non essere vista sempre come quella che faceva le cose che non doveva fare.

Volevo imparare anche a capire quali potessero essere le cose davvero importanti alle quali dedicare tempo ed energia ed eliminare le cose superflue.

Ero molto cervellotica, se dovevo fare qualcosa, dovevo sempre capire il perché.

A un certo punto mi sono detta: “Basta, la devo smettere, così non arrivo da nessuna parte, creo solo confusione”.

Questo stato di confusione mi creava negatività, vedevo tutto nero e allo stesso tempo speravo di non trasmettere questa mia condizione pessimistica a mio figlio.

Era diventata anche la mia più grande paura.

Volevo che lui vivesse la sua vita in un mondo bellissimo, in modo felice.

Ma cosa gli stavo insegnando?

Avevo bisogno di calmarmi, di non arrivare più la sera col mal di testa.

Volevo essere tranquilla e serena, affrontare la vita nel migliore dei modi, senza scervellarmi tutte le volte, volevo godermela questa vita.

Volevo che mio figlio amasse quello che lo circonda, insegnargli a vivere bene, in pace e in serenità con gli altri.

E volevo stare bene in salute perché ho avuto anche seri problemi e non volevo ammalarmi più.

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Ho conosciuto Cristina in un corso per genitori, Educare Facile, al quale ho partecipato per imparare a gestire la relazione con mio figlio, cosa che non riuscivo a fare.

Infatti quella mia emotività non controllabile peggiorava la situazione anche con lui.

Poi un giorno lessi una delle mail del Metodo INCIMA che mi arrivavano di solito, che parlava di incontro dedicato alle donne, mamme e lavoratrici come me, sempre super indaffarate.

Mi sono ritrovata in quelle parole e mi si sono accese delle lampadine.

A un certo punto è come se qualcuno mi avesse detto: “Forse, Silvia, è il caso che tu faccia qualcosa, perché non puoi anche tu continuamente essere sommersa da tutte queste problematiche: casa, lavoro, figlio, eccetera”.

Così sono andata all’incontro di Cristina e lì ho capito che era arrivato il momento.

Purtroppo a volte si pensa ad altro e queste cose che sono così importanti si tralasciano.

Anche se ho avuto problemi a spiegarlo a mio marito, che non aveva capito cosa andassi a fare, avevo comunque preso la mia decisione.

A un certo punto ho detto: basta, ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano.”

Così, dopo quell’incontro, ho deciso di fare un colloquio con Cristina.

Nonostante abbia fatto due ore di consulenza con lei, continuavo ad avere i miei mille dubbi.

Fino al giorno prima di arrivare in Masseria, dove si tiene il corso.

 C’era qualcosa che mi ancorava e mi diceva di non andare: “Ma che stai facendo?”, “Forse non è il caso”, infatti sono stata l’ultima ad arrivare.

Mi sono resa conto che avevo paura di conoscere e di capire come funzionavo.

Avevo anche paura che il Metodo avrebbe innescato decisioni che non avrei voluto prendere.

Per fortuna ha avuto la meglio la mia grande curiosità, che ha lottato contro le mie resistenze e alla fine mi sono detta: “Ma che stai facendo? Prendi la macchina e muoviti!”.

E così sono arrivata a destinazione.

Per fortuna! Ho scoperto un mondo meraviglioso!

Da quando ho imparato a gestire le mie emozioni, in maniera non razionale, riesco a comunicare molto meglio anche con mio figlio, e anche lui si è molto calmato.

Prima anche lui aveva atteggiamenti di ansia, di rabbia, di agitazione.

Ora fa le cose che gli dico, ma in modo gioioso, più piacevole.

Sembra una magia, ma in realtà è la conseguenza del mio diverso modo di approcciarmi.

Prima la voglia di trovare diecimila soluzioni e giustificazioni mi creava solo ansia.

Ora sono molto serena.

Sono più tranquilla e fiduciosa verso il futuro. Più propositiva.

A un certo punto qualcosa mi aveva portato a vedere in modo pessimistico la vita. Non so cosa esattamente, e ora nemmeno mi interessa più saperlo.

So solo che, grazie al Metodo INCIMA, il mio vedere le cose in modo negativo adesso si è trasformato. In me ora c’è tanto ottimismo.

Adesso sono sicura che posso controllare la mia vita e farne quello che voglio, portarla nella direzione che desidero, che è quella del mio futuro.

Conosco il mondo della formazione e la differenza che ho trovato è che il Metodo INCIMA ti dà la possibilità di avere delle sessioni di coaching settimanali continue.

Cristina e Dario sono delle persone squisite, così come tutti i loro collaboratori.

Hai sempre qualcuno pronto a sostenerti, hai la possibilità, nel momento in cui dovessero venirti dei dubbi, di avere qualcuno che ti dice: “torna indietro e ripartiamo”.

Ho visto molta sicurezza e molta professionalità in quello che dicevano.

Mi hanno trasmesso molta fiducia, infatti mi sono affidata a loro, nonostante prima facessi molta fatica a fidarmi delle persone.

La presenza continua dei coach così come anche quella dei facilitatori, la possibilità di avere continuamente del materiale a disposizione, come per esempio dei video e il fatto che ci siano delle vere e proprie procedure da seguire…

Tutto questo fa del Metodo INCIMA qualcosa di unico ed efficace.

Non è un corso che fai per qualche giorno e poi finisce là.

E poi ci sono gli esercizi di meditazione del Mind Re-Start, che mi hanno permesso di ritrovare la tranquillità, la pace, con parole che mi aiutano tantissimo perché difficilmente mi sono state dette in passato.

Il Mind Re-Start abbassa le resistenze, quindi ragiono con una mente più libera, meno dettata dai condizionamenti esterni. Le difese razionali si abbassano e mi aiutano molto a ragionare “di pancia”, con la parte più interna di me.

E così capisco come funziono io dentro, cerco di esprimere i miei pensieri e di tirar fuori quello che penso.

Rispetto a solo pochi mesi fa, ci sono stati dei notevoli cambiamenti in me.

Prima non ero mai soddisfatta. Anche se facevo qualcosa di positivo, subito dopo iniziavo a dirmi:

“Ma se l’avessi fatta così, sarebbe stato meglio…”

E questo nonostante avessi un lavoro che amo tantissimo, nonostante avessi incarichi importanti e gratificanti.

A un certo punto però trovavo la cosa che non andava bene.

Adesso invece no, decido io come deve essere e così com’è è perfetto.

Adesso sono soddisfatta del mio lavoro e lo faccio anche più velocemente, perché non ho più quella voglia di perfezione che mi faceva perdere tempo e non mi faceva mai sentire abbastanza preparata, sentivo sempre di non essere aggiornata, di non sapere tutto quello che dovevo sapere.

Al massimo ora studio quello che mi serve, non vado alla ricerca di chissà cosa, “mangiandomi” il cervello, credendo di non saperne mai abbastanza.

Ora riesco a produrre molto di più grazie anche alla capacità di prendere decisioni continuamente, molto nette, e questo è il riflesso di una maggiore sicurezza in me stessa e in quello che faccio.

Mi relaziono meglio con i miei clienti, sono molto più chiara, più definita e loro rispondono in modo positivo.

Recepisco meglio i segnali delle altre persone in genere.

Finalmente mi posso dire che sono brava. Prima non me lo dicevo mai.

Spesso uno può pensare che la propria vita debba venire stravolta, che si debba andare in un’altra città, cambiare lavoro e magari anche marito. Ma non è così.

Apparentemente ritorni alla vita di sempre, però la vivi in modo diverso.

Non si tratta di stravolgere la vita, ma di rispondere in maniera diversa a essa, acquisire nuove abitudini, avere un punto di vista rinnovato.

Io continuo a fare quello che facevo prima, mi relaziono con le stesse persone, gli affetti sono sempre quelli, però ho dei comportamenti nei loro confronti che sono completamente diversi.

Prima, a prescindere da come si comportavano nei miei confronti, le etichettavo in un certo modo.

Invece poi ho iniziato a vederle in modo differente, ho visto caratteristiche che non avevo notato prima, sia in positivo che in negativo.

Non è che ora sia tutto rose e fiori, ma riuscire a vedere le cose e le persone in modo più propositivo mi aiuta a capire perché si comportano in un certo modo, a stare meglio.

Adesso guardo tutto in modo diverso, anche se sono le stesse cose di sempre.

Con il Metodo INCIMA è l’atteggiamento che cambia.

Prima giudicavo tantissimo, così come facevo anche nei confronti di me stessa.

Ora invece no, fermo la mia mente e cerco di capire senza giudicare.

Prima etichettavo, ora comprendo.

Guardo le cose con più bellezza, spegnendo la mia mente razionale, mi sembrano tutte bellissime.

Guardo con il cuore, senza chiedermi perché.

Penso che il periodo storico in cui viviamo ci porti a dare più importanza alla razionalità e a reprimere le nostre emozioni.

Possiamo diventare delle persone geniali dal punto di vista scientifico e razionale, però non lo siamo dal punto di vista emotivo.

E se le due cose non vanno di pari passo, è come se ci snaturassimo.

Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra la razionalità e l’emotività.

Io consiglierei questo percorso perché aiuta a vedere cose che non sono per niente scontate, per fare chiarezza in sé stessi, per avviare un cammino di vita nuovo, positivo e soprattutto propositivo. E poi perché funziona, è molto pratico.

Grazie al Metodo INCIMA sto imparando a capire me stessa, a vivere la vita in modo gioioso e felice, per poi insegnarlo a mio figlio.

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