Volevo raggiungere un mio equilibrio e quindi essere costante, non fare più passi indietro, specialmente sugli obiettivi lavorativi.

Mentre l’altro obiettivo sul quale volevo impegnarmi riguardava il mio carattere.

È vero, sono molto sicuro, ma non mi piace essere introverso e chiuso.

E lo sono molto, anzi, lo ero.

Il mio lavoro mi ha dato una grossissima mano nella comunicazione, però avevo tanto da migliorare. Lo notavo soprattutto in famiglia: spesso mi chiudevo, rientravo nella mia timidezza e nel mio essere ermetico. Non parlavo perché pensavo che una cosa fosse sottintesa, o scontata.

Mi chiudevo tantissimo anche nei casi in cui qualcuno mi offendeva, e mi zittivo escludendomi quando vedevo che una persona non mi stimolava a fare discorsi interessanti. Non parlavo proprio. Mentre quando una conversazione si rivelava piacevole, io diventavo il contrario. Andavo da un eccesso all’altro, e questo non mi andava più bene.

Quindi per me, raggiungere questo equilibrio e migliorare a livello caratteriale erano già dei piccoli sogni, perché ero e sono convinto che, se raggiungi questa armonia, poi puoi realizzare con facilità anche gli altri obiettivi.

Che nel mio caso erano: raggiungere una gratificazione professionale e una buona stabilità economica.

Poi c’era l’ambito familiare. La mia più grande paura era quella di non poter aiutare i miei figli come avrei voluto. Il più grande ha quasi 26 anni, e il più piccolo ne ha 4.

A questo aspetto assegnavo una priorità altissima.

Ho conosciuto il Metodo INCIMA mentre facevo una ricerca sulla crescita e i percorsi di miglioramento, e ho incrociato su Amazon il libro Mente Potente.

L’ho letto nelle ore mattutine perché è mia abitudine dedicare l’inizio della mia giornata alla formazione.

E da lì, leggendo quelle pagine, ho scoperto tutta una parte di teoria e soprattutto pratica, a me totalmente nuove. In particolare le informazioni riguardanti l’inconscio e la riprogrammazione mentale che in passato avevo solo letto a livello superficiale, senza mai approfondire.

Dentro ho sempre sentito qualcosa, proprio quella vocina che tutti abbiamo, la nostra coscienza come Pinocchio e il Grillo Parlante, e ne ho avuto conferma proprio leggendo quel libro.

E poi una pagina tirava l’altra… altro che in 21 giorni… fosse per me e ne avessi il tempo, quel libro lo leggerei ogni giorno, perché ci sono delle strategie incredibili, un concentrato su cui ti devi soffermare perché sono cose veramente potenti. Non sono solo concetti utili, ma anche di facile applicazione e di facile e immediato riscontro nella realtà.

Ero sicuro di trarre vantaggio dal Metodo e dal corso di Libera la tua Forza Interiore perché sentivo che mi mancava una guida nel miglioramento personale, un coach che mi prendesse per mano, e che invece il Metodo mi avrebbe messo a disposizione.

E infatti le aspettative sono state più che rispettate.

Ho scoperto l’importanza della parte inconscia, emozionale della nostra mente, mentre io ero sbilanciato sulla parte razionale. Con il Metodo ho scoperto come utilizzare il mio senso pratico in modo diverso, meno razionale e più potente.

Ho notato da subito di aver acquisito una maggiore sicurezza, ho iniziato ad avere un dialogo interiore più costruttivo, meno lagnoso. E a conoscermi un po’ di più e a farmi domande che prima non mi sarei fatto. E quindi posso dire di aver sicuramente sviluppato una maggiore serenità e calma grazie ad una maggiore consapevolezza del funzionamento della mia mente.

Non che prima fossi un tipo che si arrabbiasse facilmente, ma adesso ho raggiunto un livello di tranquillità superiore, e questo mi ha dato una grossa mano. Prima per incavolarmi ce ne voleva, adesso ancora di più e questo mi facilita e mi aiuta anche nel rapporto con mia moglie. Infatti nel mio quaderno dei successi (il diario quotidiano che deve essere tenuto durante il percorso) non c’è giorno in cui non indichi almeno uno o due piccoli miglioramenti proprio in questo.

E poi il corso mi sta dando una maggiore spinta motivazionale. Ho amplificato le mie energie e la mia forza di volontà. Sono anche diventato più costante e concentrato.

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Gli strumenti del Metodo INCIMA, quindi le meditazioni, il coaching, le procedure settimanali, sono la chiave dei risultati raggiunti.

Mentre la riprogrammazione inconscia procede inarrestabile esercizio dopo esercizio, ogni settimana si aggiunge un tassello nuovo, una nuova procedura che viene implementata come nuova abitudine nella mia vita.

Le procedure rappresentano la “to do list”  per non perdersi durante il cammino e tenersi saldi a delle strategie in grado di darti (a comando) quello di cui hai bisogno.

Ho trovato davvero fondamentale il coaching e la facilitazione di Federico. Un grande compagno di viaggio, quest’ultimo, perché ha saputo sostenermi, stimolarmi ma anche rallentarmi quando in preda all’entusiasmo di migliorare tendevo a voler strafare, sottovalutando alcuni passaggi.

Poi il concetto del Completamento è un’altra cosa bellissima. Ho imparato a non aprire troppe finestre e a portare a compimento ogni mia attività prima di cominciarne altre.

Un altro aspetto che mi è piaciuto davvero tanto e mi è servito molto è l’attività di ricerca e lo studio su cui si fonda il Metodo. Questo è quello che si avvicina molto a me come approccio.

Non ero a conoscenza di tante cose riguardo alla psicologia del successo, le neuroscienze, la riprogrammazione inconscia attraverso le meditazioni.

Sono una persona pratica e voglio fare ancora e sempre di più, quindi se dovessi consigliare il Metodo a qualcuno lo farei per questo motivo: il risvolto pratico, per arrivare quanto prima all’ “essere”.

Perché come insegna il Metodo, devi prima “sapere” poi “saper fare”, fino a interiorizzare conoscenze ed esperienze al livello più profondo dell’ “essere”.  

Mi entusiasma molto questo discorso pratico ed è per me la parte più bella.

Questi concetti sono potentissimi: il fatto di sapere che dietro la trasformazione degli schemi limitanti e il raggiungimento dei propri obiettivi ci siano le neuroscienze, la biochimica, la psicologia quantistica, tutto questo mi fa impazzire.

Massimo Vannuccini