San Marino, 30 dicembre 2016. E’ il mio tatuaggio sul petto.
Come per un tatuaggio fisico, reale, imprimo nella mia mente il simbolo del mio desiderio di trasformazione e di cambiamento radicale.
E’ come un passaggio rituale che marca la mia esigenza di ribellione.
Non succede solo ai ragazzi.
Io ho quasi 46 anni.
Il passaggio alla boa avviene a 45 anni e 5 mesi.
Da qualche anno mi stavo appassionando al coaching e alla crescita personale.
Al di la del fascino che la parola coaching esercitava su di me, sentivo di aver bisogno di una guida.
Di qualcuno che mi indicasse una nuova strada.
Quel giorno, a San Marino, il mio amico Raffaele di Iorio, mi parla di Dario Perlangeli.
Ed è qui che comincia il mio tormento interiore con tanto di finale a sorpresa.
Non so se per te che leggi questa storia sia la stessa cosa, ma confrontandomi con
altre persone ho scoperto di non essere il solo a sentire delle voci.
Non sono un pazzo, e se lo fossi non saprei di esserlo 🙂
Io però gli ho dato un’identità a quelle voci.
Immagino un affascinante e carismatico burattinaio che tiene i fili della mia vita e con parole magiche mi persuade sul cammino da percorrere. Quando mi parla io sono ipnotizzato.
Lo chiamo la mente burattinaia. (MB.. per abbreviare) Ho la sensazione che viva nel passato e che voglia rimanerci. Anzi, è molto più di una sensazione. Ne sono certo e ne ho le prove.
A volte me ne accorgo, mi sveglio. Capisco di essere in un incantesimo ….
ma la mia “veglia” dura poco.. poi ritorno a dormire.
E lei, riparte:
< Perché una guida? Non ne hai bisogno. Poi non lo conosci? Chi è questo Dario? >
Questa volta mi ha trovato sveglio e gli ho risposto a tono. Non io per intenderci..
Io assisto passivamente ai loro continui battibecchi. Poi mi adeguo al vincitore.
<Hai il coraggio di dire che non ha bisogno di una guida? Ma non vedi in che condizioni siamo ridotti?>
Lui è il mio eroe. Lo chiamo Mente presente (MP) .
Credo che sia la parte più sincera di me. E’ quella parte di me che non si fa illudere, che conosce benissimo quali sono i miei desideri, tiene in vita i miei sogni. E’ quella parte di me che vive un po’ più nel presente.
Mi esorta e spera in una svolta decisiva.
< Antonio te lo meriti, mi dice ! >
Poi interviene lui, sposta di nuovo i fili, un po’ di belle parole… il momento passa…e fine della storia.
(MB) < Ma quali condizioni e condizioni, passerà tutto, prima o poi, abbi fede, ma tu non eri sempre quello con il sorriso stampato in faccia e vedevi il bicchiere mezzo pieno? Aspetta aspetta Com’è che dicevi?? Non vedo l’ora che arrivi domani, un altro giorno e si vedrà!! Ahahahaah!!! >
Dario mi dice che il mio ottimismo è una distorsione della realtà. Il mio voler vedere a tutti i costi il bicchiere mezzo pieno è in realtà un bisogno di evitare di affrontare i miei problemi.
< Sei così tanto ottimista da trattare con superficialità quello che deve essere fatto>
Un giorno mi ha detto.
E ha aggiunto: < Ti ci vorrebbe un po’ di sano realismo. Metti i piedi per terra Antonio e agisci. Rimandare è un gioco che ti illude che sia tutto apposto. Nel medio e lungo periodo ti ritroverai con gli stessi problemi amplificati>.
(MB) < Chi è questo Dario? Che vuole? Non hai bisogno di una guida per affrontare le tue difficoltà. Puoi farcela da solo. Del resto sei arrivato fin qui?! Di strada ne hai fatta…>
(MP) < E bravo tu. Ma perché sei ossessionato dalla tua paura di cambiare? Perché vuoi farmi insabbiare il dolore? Sono preoccupato, non vedi? >
(MB) Ah ecco, sentiamo di cosa parli…
(MP) < Provo dolore nel non sentirmi realizzato, dolore nella percezione di aver perso tempo, tanto tempo, molto tempo, dolore nel non poter permettermi neanche un caffè, non poter fare la spesa per mangiare, la preoccupazione che il domani sia sempre più cupo.
Vivo con la perenne paura di non farcela, di non poter garantire un futuro dignitoso ai miei figli, di non sapere cosa sono e a chi appartengo.
Ti seguo da anni. Quante volte mi sono lasciato trasportare dai tuoi schemi. Mi sono fidato e ho sbagliato. Tu menti. Sei una BUGIARDA.
Mi hai bloccato, mi hai fatto stare immobile, in uno stato di perenne giudizio e vittimismo, in uno stato di totale nervosismo.
Non mi sono mai veramente amato perché ho pensato di non meritarlo. Era quello che mi dicevi tu.
Hai dato i limiti e la direzione alla mia esistenza e guarda come sono ridotto >
(MB) < Ora scommetto che vuoi incolpare me dei tuoi fallimenti e delle tue pseudo tragedie?
(MP) So solo di essere un padre assente, un marito e compagno insoddisfatto, di vivere una vita incompleta alla continua ricerca di stimoli, di visioni, a chiedere conto sempre di qualcuno.
Perché non ho mai creduto veramente in me stesso.
(MB) < E allora che intenzioni avresti ora? Visto che non vuoi più darmi retta..>
Ho fatto il mio primo coaching con Dario ed è stata una rinascita.
Ho scoperto una nuova luce.
Con la morte di mio padre a Marzo 2017 ho sentito la responsabilità del suo lascito.
Era il mio momento. Dovevo decidere di intraprendere questo percorso.
Del resto, a parte quella mia vocina traditrice, che comunque continua a tentare di sabotarmi , tutto quello che leggevo sul metodo, e che mi riferivano le persone di cui mi fidavo che lo avevano praticato, mi davano le migliori garanzie sull’esito del percorso.
Se sei arrivato fin qui posso dirti perché ho deciso di scrivere per il blog del Metodo INCIMA.
Non ho ancora risolto i miei problemi professionali ed economici e non ho vinto quella vocina che cerca di frenare il mio impulso alla felicità e al successo.
Non ancora. Posso dirti con la totale sincerità che mi è stata concessa in questo blog che ho ancora tanto da lavorare.
Parto da una condizione davvero complicata e difficile.
Oggi sono però un’altra persona. Vedo i progressi, sento l’energia. Tocco con mano le mie sensazioni di fiducia. Mi sento meritevole.
Provo amore per me stesso e riesco ad essere meno rigido, meno teso e più amorevole con gli altri.
La mia vita è davvero cambiata. Il mio atteggiamento nel lavoro è più deciso.
Mi sveglio con una forte motivazione tutti i giorni. E ho tanta energia per affrontare la mia vita da leader.
(MB) Antonio, non è che ti stai raccontando una storia ottimistica come al solito?
No, perché a differenza di alcuni mesi fa, oggi agisco. Non rimando. Sono sul pezzo.
Guardo dritti in faccia i miei problemi e li affronto con serenità.
Adesso che ho capito cosa fare e come fare e ho imparato ad avere fiducia in me stesso, non ho più paura di non farcela (non come prima per intenderci) .
Voglio chiudere questo mio racconto con le parole che Dario mi ha detto durante il primo colloquio, di valutazione :
< Il metodo incima non cambierà la tua vita. Il metodo incima può solo darti la possibilità di farlo.
Può indicarti la strada meno faticosa e meno dispendiosa, suggerirti le strategie più efficaci per la tua specifica condizione, può fornirti gli strumenti più potenti per irrobustire la tua psicologia.
Può darti appunto un metodo passo passo e tenendoti per mano aiutarti a progredire.
Ma queste possibilità, queste strategie, questo cammino, dovrai essere tu a trasformarle in risultati concreti per la tua vita. >
Grazie Raffaele per avermi dato una speranza. Grazie Dario e Cristina, per tutto il resto.
Grazie papà per essere sempre presente.