Ero in uno stato di sopravvivenza.
Non ero io a vivere la vita, era la vita a vivere me.
Era come se stessi vivendo la vita che qualcun altro aveva deciso per me. Mi sono lasciata vivere dalle aspettative degli altri, a cominciare dai miei genitori. Era come se non potessi avere sogni.
Mi sentivo abbandonata a me stessa, in balia delle onde, in balia degli eventi, che erano ineluttabili, doveva essere così e basta: “vabbè, tanto è così”, “tanto so che succederà così”…
Era come vivere con la testa sott’acqua, sommersa da tutto ciò che mi circondava. Mi facevo risucchiare dagli eventi, che sembrava prendessero il comando del mio corpo e della mia mente e che mi portassero forzatamente a fare scelte non mie.
Sempre in allerta, pronta ad aspettare che succedesse quel qualcosa che avrebbe impattato negativamente con i miei programmi e la mia organizzazione di vita. Me ne succedeva una al secondo perché mi facevo carico di tutto, sempre e comunque, anche di cose che non mi appartenevano.
Un continuo correre, una frenesia. Avevo perso la consapevolezza di poter scegliere.
Non vedevo vie d’uscita.
Ero sempre “sulla corda”, nervosa, scattavo per nulla. Sono cresciuta con un atteggiamento da “agnello sacrificale”, cosa che mi ha portato a mettermi nella condizione di subire le altrui decisioni.
Subivo sistematicamente.
Era un continuo dare agli altri, ma non chiedere nulla, per paura di disturbare.
Avevo dei sogni, altrimenti penso che non sarei sopravvissuta a me stessa e a tutto il resto, ma li vedevo irrealizzabili per me, che ero “destinata a subire”. Avevo anche tanti rimpianti. Più rimpianti che sogni.
Vivevo un forte senso di impotenza. Lasciavo scorrere le occasioni davanti ai miei occhi, era tutto un “arriverà”.
Poi una cosa è arrivata: la voglia di riprendere in mano la mia vita.
Inizialmente la speranza di riuscire a cambiare la mia situazione mi sembrava assurda. Ma la vera assurdità era il fatto che continuassi a lasciarmi vivere senza fare niente!
E finalmente è arrivato il momento di cambiare, di mettere al primo posto me stessa.
Ho avuto piena fiducia nell’efficacia del Metodo INCIMA, perché avevo visto con i miei occhi i cambiamenti evidenti del mio amico Silvio.
Ho deciso, quindi, di intraprendere questo percorso.
Finalmente mi sono data anch’io una possibilità!
E il primo cambiamento è stato proprio il fatto di fermarmi per poter scegliere. E ho scelto bene.
Ora non perdo più la calma. Quelle poche volte in cui mi è capitato, mi sono fermata e mi sono detta: “ho perso 10 secondi” e mi sono messa a ridere da sola.
Mentre prima, soprattutto dopo aver interagito con mio padre, mi ritrovavo a sproloquiare con me stessa per lungo tempo, adesso in pochissimi secondi tutto si conclude: è come se l’accaduto o le ‘solite’ recriminazioni non mi toccassero proprio.
Con mio padre avevo un rapporto un po’ particolare, conflittuale direi. Già dopo una settimana dalla fine del weekend in Masseria, sono riuscita a perdonarlo e addirittura ad abbracciarlo, cosa che non ero mai riuscita a fare.
Una sensazione che non dimenticherò mai. E questo è stato il primo grande risultato.
Ora mi scopro guardarmi dall’esterno quando sono in situazioni che prima mi facevano sentire a disagio o inadeguata.
Significa che, anche se le situazioni rimangono quelle di prima, io riesco a rimanerne fuori, a non farmi sommergere.
Il fatto di guardarmi dall’esterno mi permette anche di scegliere la cosa più giusta, quella che mi fa stare bene e lo faccio in maniera molto calma ora, con un animo sereno, senza sensi di colpa e senza rimpianti.
Ora riesco a cogliere le opportunità che mi si presentano. Vivo le situazioni senza angoscia, senza quella fretta di fare.
Faccio quello che voglio fare, quello che mi fa stare bene, ora prendo decisioni e agisco.
Mentre prima procrastinavo, avevo tante cose in sospeso, adesso “apro e chiudo” velocemente, ed è fantastico.
Prima accettavo passivamente che gli altri vivessero la mia vita, mi vivessero addosso. Invece adesso sono attrice, so quello che voglio e soprattutto so di poterlo avere.
Sono lucidamente consapevole e ho più fiducia nelle mie capacità.
So che i miei sogni si realizzeranno e che tutto andrà per il verso giusto.
É come se fosse naturale andare in quella direzione, è come se fossi già lì, io so già quello che devo fare, in maniera molto lineare.
Certo, ci sono e ci saranno dei momenti di difficoltà, così come ce ne sono stati durante il percorso del Metodo INCIMA.
Adesso, però, ho gli strumenti per superarli.
Io mi servo del Mind Re-Start: mi fermo, respiro e mi calmo. Mi aiuta a rendere più luminoso il cammino verso i miei obiettivi. So che la strada si illuminerà da sola, è questa la sensazione che ho.
Se guardo indietro a quella che ero, rimango basita, perché mi trovavo davvero in una situazione allucinante, e allo stesso tempo mi dico: “guarda dove sono arrivata!”.
Oggi mi guardo allo specchio e sono felice, sono tranquilla, apprezzo tutto quello che mi arriva e so di meritare il meglio.
Voglio vivere così per sempre.
Antonella Galizia