Ormai avevo toccato il fondo, oltre il quale non potevo più andare.

Il mio costante rimandare, nascondendomi dietro i miei “non posso”, era solo uno schermo dietro il quale mi faceva comodo rintanarmi.

Ero ipocondriaca, tendevo ad amplificare qualsiasi cosa e a farne una tragedia a livelli esponenziali.

In quei momenti si accumulava una tensione tale che mi portava a non vedere più niente.

Questa fobia si manifestava anche a livello fisico e mi immobilizzava completamente.

Non riuscivo a uscirne fuori, tentavo ma non ce la facevo e quello mi portava a stare male perché mi rendevo conto che non riuscivo a gestire questa condizione ed ero diventata intollerante a tutto, mi innervosivo facilmente.

Questa fobia si era accentuata ancora di più negli ultimi anni e non riuscivo più a fare programmi di nessun genere.

Progettare qualcosa a lungo termine mi faceva paura.

Anche un’uscita con mio marito e mia figlia diventava un’impresa.

Ero prigioniera in casa.

E questo mio problema lo subivano anche i miei cari, era un sacrificio anche per loro e non era giusto.

Mi sentivo un peso in famiglia e, sempre per via delle mie fobie, avevo anche difficoltà nell’occuparmi di mia madre, che era malata e aveva bisogno di assistenza.

Avevamo tutti bisogno di avere una vita più serena, non potevo costringere anche gli altri a vivere questa situazione.

Dovevo fare qualcosa, per mia madre, per mia figlia, per mio marito, per me stessa.

Liberare me per liberare anche loro.

Mi serviva sicuramente un modo per vivere in maniera più leggera, partendo dall’eliminazione dei sensi di colpa per riappropriarmi di quell’amor proprio che avevo perso.

Avevo bisogno di ritrovare uno stato di serenità per poter prendere tante decisioni, sicuramente meno istintive.

Speravo di cambiare soprattutto i miei punti di vista perché ero molto rigida, quindi tutto ciò che si discostava dalla mia visione del mondo mi destabilizzava.

Una serie di concause ha fatto sì che mi avvicinassi al Metodo INCIMA e decidessi di partecipare.

È stato un miracolo!

Ero una persona abitudinaria quindi il fatto stesso di fare questa esperienza nuova mi creava disagio.

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Non nego infatti che, dopo essermi iscritta al percorso, mille dubbi si siano fatti avanti e sono stata tentata diverse volte di disdire la partecipazione.

Ma poi ho pensato: peggio di così le cose non possono andare e allora mi sono buttata.

Venerdì pomeriggio, quando sono arrivata in Masseria, avevo un’ansia che non mi faceva respirare.

Guardandomi intorno mi vedevo insieme a tanti sconosciuti, lì ad aspettare che tutto cominciasse e mi chiedevo: “Ma che ci faccio io qui?”.

Man mano che il tempo passava, la tensione diminuiva, capivo che eravamo, sì, tante persone diverse, ma con tante cose in comune.

Quel momento di condivisione è servito a farci calare la maschera che indossiamo come un vestito, facendo finta che tutto vada bene, ma che in realtà serve solo ad alimentare il disagio interiore.

Il confronto con i compagni di viaggio così come con un coach e con un facilitatore mi ha fatto vedere le cose da altri punti di vista, dove io da sola non arrivavo, e mi ha aiutata a diventare più forte e consapevole, a riappropriarmi del mio potere personale.

Ora non ho più paura.

Gli esercizi di training mentale li svolgo con molto piacere, la mattina non vedo l’ora di svegliarmi per poterli fare.

È diventato il mio appuntamento fisso con “il mio stare bene”.

Il Mind Re-Start infatti mi ha donato quella calma e quella lucidità per poter affrontare tutte le situazioni.

Prima vivevo alla giornata, non ero abituata a fare programmi per il futuro, come se non avessi un futuro.

Invece adesso programmo le mie giornate e immagino progetti a lungo termine.

Prima mi sentivo prigioniera, ora sono libera!

Ho compreso che il sentirmi sempre male dipendeva soprattutto dal mio modo di vivere le situazioni.                                                                                                           

Ho cambiato il mio modo di pensare, sono più positiva, intraprendente e rilassata.

Con questo Metodo ho capito che se voglio cambiare la mia realtà devo cambiare il mio focus e che i “non ci riesco” e i “non ce la faccio” esistono solo se noi li teniamo in vita.

Mi sono aperta a una visione della vita diversa.

E cosa dire di Dario e Cristina?

Sono due persone fantastiche, preparatissime e sempre disponibili.

Riescono a smontare con una facilità disarmante tutto quel castello di pensieri e convinzioni negative che la nostra mente definisce realtà.

Le loro spiegazioni, giorno dopo giorno, mi aprivano delle porte e riuscivano a farmi intravedere una luce.

Mi hanno restituito la voglia di avere un sogno.

Ora so che la vita non è stare lì ad aspettare e vedere che succede.

Voglio vivere una vita fantastica.

E ora so di avere il potere di crearmela.

Così come so di avere, come tutti, infinite possibilità… e posso realizzarle.

E tutto questo grazie al Metodo INCIMA.

Anna Maria Leuzzi

 

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