Era il periodo più brutto della mia vita.

Andava tutto male, erano tantissime le cose a cui dovevo far fronte: seri problemi familiari, economici, legali.

Rischiavo di perdere tutto e non oso nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto se non avessi fatto qualcosa.

Ero molto confusa, come se avessi una benda sugli occhi e stessi camminando in una stradina senza sapere dove andare.

Ero proprio a terra, avevo davvero toccato il fondo.

Il pensiero che potessero passare altri anni in quello stato e che poteva solo peggiorare, mi faceva rabbrividire. Pensavo alla fine che avrebbero fatto le mie figlie… Mi vedevo già sotto un ponte!

Non potevo rimanere dov’ero.

Doveva per forza esserci un modo per risolvere le cose.

Ed è stato questo pensiero che poi mi ha salvato, che ha fatto sì che mi dicessi: “Senti Viviana, facciamo un tentativo”.

Nella vita ero sempre in bilico e non sapevo mai che cavolo fare, eternamente indecisa perché pensavo che quello che avrei deciso, per qualsiasi motivo, sarebbe stato sbagliato.

Quel continuo “Sarà giusto, non sarà giusto” mi faceva perdere tempo.

Spesso la cosa sbagliata la facevo per dar retta agli altri, mi condizionava molto il parere altrui e non ascoltavo mai il mio cuore.

Volevo essere più sicura di me, meno indecisa, meno titubante sulle cose, un po’ più grintosa, non avere più quella paura del dopo, del domani, di cosa c’è dietro la porta.

Non mi prendevo la responsabilità di decidere.

Ma non potevo più lasciare che fossero gli altri a decidere per me.

Volevo un po’ di serenità, liberarmi dall’ansia, stare tranquilla e soprattutto dare un po’ di serenità alle mie figlie, che stavano vivendo un inferno.

Avevo bisogno proprio di avere la mente serena, calma e solo dopo avrei risolto tutto.

Avevo bisogno di alleggerirmi, chiudere con il passato.

Insomma volevo sentirmi una persona adulta, perché così non era.

Non volevo più essere presa sempre per una stupida, ma volevo che le cose che dicevo avessero un valore.

Ero sempre alla ricerca della via, che cercavo nei miei infiniti libri, sin da ragazzina.

Ma non l’avevo mai trovata.

Ero stata anche da una psicologa, per via di una depressione e forti attacchi di panico. Sono stata veramente male.

Questa psicoterapia mi ha aiutato molto, però al momento di mettere a sistema delle cose, nella parte della pratica, non ho mai trovato il sistema giusto.

Dopo aver partecipato a una conferenza di Dario sul Metodo INCIMA, ci sono state delle cose che mi hanno colpito profondamente.

Erano anche cose che mille volte avevo letto sui libri, solo che finalmente si parlava di un sistema ben definito, di un metodo, mentre fino ad allora era come se mi avessero mostrato un bellissimo film, ma io non ne avevo mai fatto parte.

Ho detto: “Voglio proprio vedere se riescono a smuovere questa mia testa”, a far muovere qualcosa là dentro.

Tutto quello che viene fatto nel percorso è sperimentato dai suoi creatori in primis e ogni cosa viene spiegata passo passo, in modo semplice e lineare.

Ho detto dentro di me: “Finalmente qualcuno che mi dice COME si fa”.

A quel punto, mi sono buttata e basta, spinta dalla curiosità e dalla speranza di trovare finalmente una “via”, quella che da sempre cercavo.

È stata mia figlia a dirmi: “mamma, vai!”

Per me era un salto nel buio.

Non è stato facile per me decidere di intraprendere un percorso del genere, perché ero molto diffidente.

Pensare che qualcuno potesse occuparsi di me, dei miei pensieri, ascoltarmi e in qualche modo indirizzarmi, era per me una cosa incredibile.

Non riuscivo a credere che qualcuno fosse disposto ad ascoltarmi, ad ascoltare un estraneo, ad avere lo scopo di aiutare.

Ed essendo pure molto ansiosa, non sapevo dove mi avrebbe portato, se avrei buttato i miei soldi, il mio tempo… mi venivano mille pensieri, addirittura che potesse essere una setta… le ho pensate tutte!

Prima di arrivare in Masseria infatti ero molto preoccupata, non sapevo a cosa andassi incontro e mi dicevo: “Ma dove mi sto buttando?”.

Beh, da quel momento, non voglio dire che è cambiato tutto, ma moltissimo è cambiato.

Prima di tutto il Metodo INCIMA mi ha aperto un mondo.

Non immaginavo che ci potessero essere tante persone che avessero i miei stessi tipi di pensieri, problemi, emozioni e speranze e che tanti come me si fossero smarriti.

Non mi sono più sentita l’unico essere problematico, infelice ed insicuro sulla terra.

E poi si crea quella sorta di magia, con tutto quell’amore, quell’energia, un ambiente che non si trova dappertutto, anzi!

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Ricordo il lavoro sulla destrutturazione delle convinzioni, per esempio.

Una delle tante convinzioni limitanti che avevo io riguardava l’ambizione, che per me equivaleva a presunzione!

Io credo sia importante che ci sia qualcuno che ti spieghi nel modo giusto determinate cose e che te le faccia vedere dall’esterno, da solo non le puoi comprendere pienamente.

Io avevo bisogno “della dieta”, di sapere quello che dovevo fare e come farlo, di una direttiva.

Poi, una volta che ho la dieta giusta, che mi sono abituata a seguirla e quindi l’ho fatta mia, posso anche avanzare da sola.

Ma all’inizio è necessaria la strategia e la guida del “dietologo”. È così che vedo la figura del coach!

E il training mentale Mind Re-Start è la “dieta” quotidiana, la disciplina, la giusta alimentazione.

Molto utile mi è stato il concetto di avere delle aspettative flessibili, quindi essere anche meno severa con me stessa, darmi il tempo di arrivare a dei risultati e anche di saper trovare l’alternativa nel caso qualcosa non fosse andata secondo i miei piani.

Prima facevo un passo avanti e tre indietro e me la prendevo con me stessa.

Adesso, anche se qualche volta capita di fare un passo indietro, lo vedo solo come una sosta temporanea.

Dopo appena un mese, mia figlia mi ha detto: Vedo in te una donna diversa”.

Anche nel rapporto con lei sono infatti più comprensiva e meno rigida.

Ora vedo davanti a me una luce, non è più un tunnel senza uscita.

Ho capito che il tempo è prezioso e che devo usarlo, non sprecarlo, dargli la giusta importanza.

Sto andando oltre quella paura di essere felice e quel pensare di non meritarlo.

Comincio a tenere di più a me, anche dal punto di vista fisico, ho il desiderio di confrontarmi con gli altri, mi sono perfino aperta ai social.

Prima pensavo che un mio commento fosse inutile.

Oggi ho voglia e sono curiosa di conoscere altre persone.

Sto acquisendo la capacità di discernimento, cioè capire quali tra le tante cose hanno una priorità e quali no e poi decidere e agire, senza più nascondermi, senza stare lì in bilico anni e anni, per poi dare la colpa al tempo per come sono andate le cose.

Il Metodo INCIMA ti aiuta a entrare dentro di te e scoprire il tuo talento, liberare le tue potenzialità.

Lo dice il nome stesso del percorso: “Libera la tua Forza Interiore”.

Dario e Cristina sono bellissimi, insieme sono una forza della natura.

Sprigionano amore e sono l’esempio di come in due si possa essere uno.

Ci parlano delle loro esperienze, delle loro famiglie, dei loro figli, ci raccontano parti del loro vissuto.

Insomma, non li vedi come degli alieni.

Sono delle persone normali che sono riuscite a trovare la via.

Adesso mi rendo conto di quanto sia importante un percorso del genere e vorrei che tutte le persone vicine a me, compresa mia figlia, lo facessero.

Lo consiglierei a chi, come era per me, non sa da che parte andare e ha bisogno di una speranza, di sapere che non tutto è perduto.

Per me è come un puzzle: piano piano metti tutti i pezzi a posto.

Viviana Lepore

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