Sono sempre stato una fucina di idee, sia riguardo al mio lavoro che altrove.
Io faccio il consulente immobiliare e affrontare un cambiamento rispetto allo status quo è sempre un qualcosa che spaventa, della serie: “Sai quello che lasci, ma non sai quello che trovi”.
Volevo concretizzare un’idea, un progetto imprenditoriale, aspirando a un livello economico superiore e a dei riconoscimenti nel mio ambito professionale.
Ma avevo difficoltà a perseguire il mio obiettivo, che stava là, lo guardavo e pensavo: “Chissà se un giorno riuscirò a realizzarlo”… e praticamente il tempo scorreva, giorno dopo giorno.
Era come se mettessi a rischio delle certezze per andare verso l’incognito, senza avere la sicurezza che avrei avuto i risultati sperati.
La paura del fallimento mi ha sempre limitato, bloccato.
Mi mancava quella molla, quel passo in più che volevo fare, ma non riuscivo a fare.
E questo non era compatibile con il mio desiderio di vivere una vita più agiata, senza preoccupazioni o affanni come quelli che hai quando il lavoro non va nel verso giusto, quando non sai se domani avrai una continuità, una stabilità, una solidità.
E questo non lo desideravo solo per una mia gratificazione personale ed economica, ma anche per garantire una serenità alla mia famiglia, che rimane sempre il fulcro di tutto.
Se io so che loro stanno bene, io sto bene; se io so che loro stanno male, io sto male.
Devo dire che comunque, anche nei momenti in cui il lavoro non andava alla grande, non ho mai riversato i miei malumori e le mie preoccupazioni all’interno della mia famiglia.
Mi sono tenuto tutto dentro.
Quello che volevo era crescere, affrontando percorsi nuovi e anche completamente diversi da quelli che già conoscevo, se occorreva.
Quindi avere la capacità di rischiare.
E in questo mi è stato di grande esempio il mio amico Silvio di Giovannantonio, uno dei veterani del Metodo INCIMA.
Ho visto la sua trasformazione sia a livello personale che professionale.
La cosa che più ammiravo in Silvio, oltre al suo grande cambiamento interiore, è stato proprio il fatto di aver trovato il coraggio di lasciare quella che era una posizione lavorativa sicura, “il posto fisso”, per affrontare un percorso che poteva nascondere insidie e insuccessi, quindi rischioso.
Ha creato una struttura Smash Tennis dal nulla, diventando un imprenditore, e realizzando il suo sogno.
Ho sovrapposto l’immagine di quello che era lo Stefano di allora con lo Stefano che avrei voluto essere e ho seguito l’esempio del mio amico.
Il resto lo ha fatto la mia curiosità e la voglia di tirare fuori forze nascoste, potenzialità che sentivo di avere dentro di me e che mi avrebbe poi dato il coraggio di fare quel passo.
Il primo giorno del corso sono entrato in aula senza avere la minima idea che, come per magia, le cose potessero cambiare.
Non pensavo di avere dentro di me qualcosa di così sopito, che è venuto fuori solo in quei giorni.
La chiarezza di Cristina e la capacità di tirare fuori quello che è in “soffitta”, e che non sapevo potesse essere elemento di disturbo, è disarmante.
Ho capito qual era la zavorra che non mi permetteva di “lasciare il porto sicuro per navigare nell’oceano”.
Nel momento in cui tiri fuori le tue potenzialità, cominci a vedere anche cose che prima non vedevi, e puoi anche vedere opportunità che non vedevi.
Tutti abbiamo delle zavorre e anche delle potenzialità, spesso c’è solo bisogno di qualcuno che ce la faccia vedere entrambe.
Il lavoro su sé stessi, secondo me, consiste proprio in questo.
Se ne guadagna in benessere, serenità e autostima.
Il fatto di lavorare a livello personale, le sessioni con il coach, le procedure step by step, il training mentale, il lavoro in gruppo, sono tutti ingranaggi della stessa macchina, che funziona bene.
Il lavoro in gruppo ha sicuramente creato un’energia collettiva, trasmessa reciprocamente, che rimane viva nel tempo.
Con il Mind Re-Start riesco a immaginare il mio progetto realizzato, in modo talmente vivido che sembra già vero.
Immagino proprio come sarà l’arredo del mio nuovo ufficio, le riunioni di lavoro o gli incontri per selezionare i collaboratori.
Lo sento già quello che voglio.
Ora so che è solo questione di tempo.
Sono molto più concentrato, mantengo l’attenzione su quello che è il mio obiettivo, con fiducia e determinazione.
Il Metodo è come un libretto d’istruzioni, se lo segui ottieni il risultato.
Rispetto a prima di partecipare a Libera la tua Forza Interiore è cambiato molto, soprattutto il mio atteggiamento rispetto alle situazioni avverse.
Prima se una cosa andava storta, la affrontavo in maniera istintiva.
Ad esempio, una situazione complicata con i miei genitori anziani prima “mi faceva partire l’embolo” facilmente.
Ora affronto tutto con molta più calma e moderazione.
Se devo dire un “no” ai miei figli, ad esempio, non è più un “no” secco come prima, ma è un “no” che alla base ha comunque un dialogo con loro.
Oggi mi sento più sereno anche nell’affrontare le difficoltà lavorative quotidiane, nell’accettare i “no” altrui e nel guardare al fallimento come un’opportunità per correggere il tiro.
Se una situazione non va come spero, per esempio una trattativa, la cosa non mi ferisce più. Prima sì, era motivo di severa autocritica e rimuginio.
Invece adesso non è un qualcosa che mi rimane dentro come un pensiero negativo, sul quale ritorno il giorno dopo, il giorno dopo ancora e il giorno dopo ancora; lo osservo, lo analizzo e lo lascio andare, non lo giudico.
Oggi avverto qualcosa di positivamente diverso in me, anche nel mio modo di parlare, che è più sicuro e determinato del solito.
Se ho acquisito maggiore fiducia e stima di me stesso è perché ho deciso di affrontare questo cambiamento affidandomi al Metodo INCIMA.
La mia valutazione è “ ottimo + ”.
Cristina e Dario sono molto bravi, innanzitutto nella chiarezza dell’esposizione del Metodo, delle logiche di funzionamento.
Sono bravi anche nel creare forti legami personali, in maniera indistinta tra i due, nel senso che io li vedo come un’unica persona, un’unica forza.
Io non avevo grossi problemi, diciamo che il cambiamento non era una necessità di sopravvivenza, ma una voglia di crescita professionale.
Se dovessi consigliarlo ad altri lo farei perché non è un lavoro astratto, è molto concreto, dove qualcosa cambia sin dall’inizio e i risultati si ottengono in un arco temporale abbastanza breve.
Almeno questa è la mia esperienza.
Ora il mio obiettivo lo vedo sempre più vicino, come se si fosse accorciato quello spazio fra me e lui.
Stefano Kaziani