Conosco Cristina da circa due anni, tramite il social; e dopo una conferenza ed alcune telefonate ho deciso di fare il corso “LFI” (Libera la tua Forza Interiore), il primo step del Metodo INCIMA.

Sentivo parlare da mesi di questo metodo e del Mind Re-start, un programma di training personalizzato per trasformare le convinzioni improduttive in convinzioni utili alla propria vita.

Ero incuriosita, per certi versi attratta, ma qualcosa dentro di me mi teneva distante.

Avevo probabilmente timore che costasse troppo. Ne avevo sentito parlare come di un percorso davvero unico, molto ben strutturato e pertanto impegnativo economicamente. Ma tutto è relativo.

La mia vita era in una situazione di stallo su tutti i fronti: lavorativo, relazionale, familiare, economico.

Il malessere interiore si traduceva in disagio fisico, continue arrabbiature e orizzonte catastrofico!

Insomma…dopo il “Priming coaching” , la consulenza introduttiva al Metodo con Cristina, decido di fare il corso perché intravedo una via di salvezza.

Tuttavia, una volta a casa, vengo assalita da un insieme di dubbi e alla fine, la paura di non farcela ha preso il sopravvento.

Mi sono tirata indietro!

Mi sono detta: “Da sola posso farcela, come sempre, non posso spendere tutti quei soldi per qualcosa che dipende esclusivamente da ME”.

Invece NO.

Col tempo mi rendevo contro di arretrare sempre di più, di vivere nell’illusione di un cambiamento che non arrivava, di stare male fisicamente e senza nessuna prospettiva di miglioramento.

Avrei capito da lì a poco che ad inchiodarmi era la mia percezione vittimistica.

Ho creato io i carnefici nella mia vita, nelle relazioni di ogni genere. Ne avevo bisogno per poter compiere il mio destino da vittima.

Dopo un paio d’anni, sempre più attratta dagli straordinari risultati ottenuti da decine e decine di persone, delle quali si faceva un gran parlare in giro, nei salotti e sul web, non ne potevo più!!!

La mia situazione era peggiorata e sentivo una gran rabbia per non aver portato avanti la decisione presa nel coaching con Cristina. Così, dopo ben due anni, incontro Dario informalmente per un caffè.

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Ricordo bene che era il 14 agosto, vigilia della partenza sul monte Pollino, luogo di pace, ed inizio del periodo feriale per me.

Parliamo un po’ di me, anche un po’ di lui… Ma anziché parlare dei “problemi”, lui mi fa porre l’attenzione su ciò che DESIDERO per me, per la mia vita. Mi si apre il cuore, si accende una lampadina di entusiasmo per cui, dopo qualche giorno, gli comunico che sì, inizierò il percorso col Metodo INCIMA.

Nonostante l’impegno economico fosse per me importante, non vedevo l’ora che iniziasse il corso: ero curiosa come una bambina!

A proposito di soldi, io ne parlo spesso perché non ho un buon rapporto con il denaro, ma se dovessi tornare indietro, alla luce dei risultati ottenuti finora, non esiterei a spendere il doppio pur di entrare in questo fantastico metodo.

Finalmente il 24 ottobre inizia il primo weekend. Si comincia: nozioni, slide, concetti… Mi dico “Ma io queste cose le so già”.

Dopo varie esperienze, seminari, corsi ed un percorso di terapia, la mia conoscenza era abbastanza vasta sull’argomento.

Io volevo la SVOLTA e come al solito, il mio perfezionismo cronico e la mia razionalità paralizzante, stavano intervenendo per sabotare le mie percezioni.

Mi sentivo insoddisfatta anche se mi rendevo conto che il blocco era dentro di me.

La svolta arriva con i coaching individuali. I primi due li ricordo molto bene, per intensità e contenuto.

Come potrei dimenticare?!! Dario fu abbastanza duro ed incalzante con me, pur nel rispetto del mio stato emotivo, ed io non facevo che piangere durante… ma lui non mi mollava.

Mi cullava e mi spronava, mi accoglieva e mi bastonava. Mi disse: “Se non fai come ti dico io ora, puoi già ritirarti. Non ce la farai. Devi affidarti al Metodo oppure affidati ad altro ed esci dal corso.”

Quei due coaching scatenarono in me una rabbia e un desiderio di riscatto fortissimi!

Reagisco e mi dico “Ora gli faccio vedere di che pasta sono fatta!”.

In realtà non lo dicevo a lui ma a me stessa.

E da lì… la vera ME ha cominciato ad uscire pian piano dalla corazza illusoria che si era creata per non vivere e non affrontare il mondo.

Ho guardato in faccia le mie illusioni ed i miei alibi, senza giudizio, ed ho detto “Qui non c’è più posto per voi. Voglio vivere, non sopravvivere a qualunque costo”!

Ho chiuso una relazione che durava da molto, troppo tempo e dalla quale avevo cercato più volte di staccarmi. Mi sono sentita libera e fiduciosa di farcela DA SOLA, senza un uomo accanto.

Passo dopo passo mi sono resa conto di quanto fossi in prigione e quanto ora sia protesa verso l’amore puro, vero. L’amore che merito.

Oggi, quando il richiamo “rassicurante” del passato si fa sentire gli dico NO.

L’universo ha in serbo altro per me; mi sento su un’onda che mi porta verso il mio sogno. Ho finalmente un sogno!

Incredibile, non sognavo più!

Il sogno della ME ritrovata che crede nelle infinite possibilità e sa di meritare tutta la felicità di questo mondo.

Affronto con serenità le piccole/grandi sfide quotidiane e mi prendo cura di me. Dico NO quando ciò è necessario alla mia crescita.

Sono in cammino.

Approfitto di questo momento per mandare un abbraccio ai miei compagni di viaggio, un gruppo di 20 persone straordinarie a cui voglio un gran bene… e non potrei non essere grata a Dario e Cristina per avermi dato così tanta energia e consapevolezza.

Maria Consiglia Musarò

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