
C’è una pratica (infallibile) per superare lo stallo e riprendere il controllo della propria vita?
C’è una pratica (infallibile) per superare lo stallo e riprendere il controllo della propria vita?
Trovi la risposta leggendo fino in fondo.
Il segreto è fare piccoli passi, chiaramente definiti, facilmente realizzabili e nella giusta direzione.
COSA TI PREOCCUPA PIÙ DI OGNI ALTRA COSA?
Probabilmente le tue emozioni (non gradite) più ricorrenti sono: infelicità, paura, ansia, stress.
Ci sono momenti in cui persino i pensieri e i momenti positivi si tramutano in negativi. Ti capita?
Succede più spesso quando sei fisicamente e psicologicamente stressato.
In quei momenti gli schemi (limitanti e bloccanti) prendono il sopravvento sugli schemi costruttivi, positivi, ottimisti. La tua vista si annebbia e ti incammini lungo un sentiero che ti rende sempre più sfiduciato, insicuro, talvolta angosciato.
Alcune volte i motivi di questi corto circuiti emotivi si conoscono bene, altre volte no.
In entrambe i casi, spesso non si sa come fare per uscirne il prima possibile.
Uscirne più forti per evitare che accada ancora in futuro sarebbe straordinario, ma anche solo conoscere la natura dei propri blocchi e sapere come fare a risolverli sarebbe una gran cosa.
Allora, invece di trovare una via d’uscita, finisci con il concentrarti ulteriormente sui problemi ed entri in uno stato di maggiore frustrazione, di inadeguatezza, di impotenza.
Talvolta subentrano delle difficoltà economiche e prende corpo la paura di non riuscire a vivere dignitosamente. Il lavoro che fai magari ti piace molto, ma il tuo stipendio non è commisurato alle tue competenze, alle tue capacità.
Non riesci a pianificare spese, vacanze, progetti importanti.
VIVI IN UNA SITUAZIONE DI STALLO, DI MALESSERE NELLE RELAZIONI PERSONALI E PROFESSIONALI, NELLE QUALI NON TI SENTI NÉ APPAGATO, NÉ RICONOSCIUTO.
In un questionario per la partecipazione ai nostri programmi di coaching una donna di circa 40 anni scrive:
“A volte penso di non aver concluso niente, la situazione sembra sfuggirmi di mano.
Ho bisogno di vedermi in maniera diversa, di essere sicura di me, di sentirmi mentalmente indipendente, vorrei essere più consapevole delle mie capacità, di credere davvero che meriti di essere libera economicamente e felice nelle relazioni. Ho letto molti libri, ho cercato di capire, ho praticato la meditazione, ho anche fatto terapia per un certo periodo. Ho iniziato mille cose e senza mai provare la sensazione di essere definitivamente sulla strada giusta. Mi manca sempre qualcosa.
Alcune cose hanno funzionato, per esempio, la meditazione mi ha aiutato ad acquietarmi, ma a breve termine. Poi quando entri in contatto con la realtà, i problemi si ripresentano, ancora e ancora.
Rimando sempre a domani e mi sembra sempre di non riuscire a trovare il tempo, di non avere gli stimoli. Fino a perdere completamente la motivazione, ed eccomi qui”.
Forse anche tu è da una vita che cerchi una soluzione, sei davvero stufo e vuoi la tua rivincita.
Anche perché non vuoi neanche pensare che questa situazione possa protrarsi, ti viene l’angoscia solo a pensarci.
Il mito del cambiamento
QUANTO TEMPO CI VUOLE PER CAMBIARE QUESTO STATO DI COSE?
Le capacità di cui avresti bisogno sono qualcosa con cui nasci o che acquisisci attraverso l’apprendimento?
E cosa fanno di diverso le persone “che riescono” dal resto di noi mortali?
I ricercatori hanno cercato risposte a queste domande per decenni.
E di recente hanno fatto una scoperta sorprendente: la crème de la crème – o “esecutori esperti”, come sono ufficialmente conosciuti – hanno tutti qualcosa in comune.
Sfatata la credenza delle 10.000 ore
Nel libro del 2008, Outliers: The Story of Success, Malcolm Gladwell individua 10.000 come il “numero magico” di ore che una persona deve dedicare alle proprie capacità per raggiungere i propri obiettivi.
Cita persone come Bill Gates e i Beatles, che notoriamente hanno investito grandi quantità di tempo per affinare le loro abilità.
La sua teoria si basa sulla ricerca del Dr. K. Anders Ericsson, l’esimio professore di psicologia che ha aperto la strada allo studio e alla scienza delle massime prestazioni.
Ma lo stesso Ericsson non è del tutto d’accordo con le conclusioni di Gladwell.
Infatti scrive:
“…questa è una visione comune ma semplicistica… che suggerisce che chiunque abbia accumulato un numero sufficiente di ore di pratica in un determinato campo diventerà automaticamente un esperto e un campione.”
Secondo Ericsson, diventare un esperto in qualcosa non è solo questione di accumulare migliaia di ore. Ciò che distingue un violinista virtuoso o un atleta olimpico dal resto di noi è il modo in cui trascorrono queste ore.
Entrare in una pratica deliberata
Il Metodo Incima va molto oltre: avendo sviluppato un alto grado di personalizzazione delle procedure di coaching ha introdotto un Metodo definito “PRATICA MIRATA, INTENZIONALE, E GUIDATA che, associato al sistema delle CAPACITÀ DOMINO ti permette di sviluppare capacità che agiscono ad “effetto leva” le une sulle altre e ti permettono di realizzare una progressione inarrestabile che ti porta gradualmente ad alzare il tuo Standard Personale, fino a farti risultare naturali obiettivi e risultati che prima non ti azzardavi nemmeno a pensare possibili.
Ne parlo in seguito. Concludo:
C’è un presupposto comune che le capacità di cui abbiamo bisogno per realizzarci siano qualcosa con cui siamo, o non siamo, nati.
ERICSSON AFFERMA CHE LA GENETICA GIOCHI UN RUOLO MENO IMPORTANTE DI QUANTO PENSIAMO.
“La convinzione che le proprie capacità siano limitate dalle proprie caratteristiche geneticamente prescritte… si manifesta in ogni sorta di affermazioni ‘non posso’ o ‘non sono’”.
La credenza che ci manchi il talento necessario potrebbe essere l’unico fattore che ci trattiene dall’essere il prossimo Steve Jobs.
Invece, non importa la genetica di una persona, l’esperienza non può essere costruita senza lavorare sodo – e intelligentemente – per molti anni.
La pratica mirata, intenzionale e guidata del Metodo Incima è un allenamento specifico, coerente e orientato agli obiettivi.
FAVORISCE LA QUALITÀ RISPETTO ALLA QUANTITÀ.
La pratica regolare non è sufficiente.
In genere, la pratica ripetuta ci porta a un livello medio di successo. Dopo un picco iniziale, il progresso si blocca, si stabilizza, si ferma.
Perché quando raggiungi un livello medio di competenza, le tue capacità smettono di essere un work in progress e iniziano ad essere un riflesso.
Ecco perché:
Ripetere regolarmente un’abilità da sola per molti anni, non porta all’eccellenza.
E per la maggior parte delle aree della nostra vita, è sufficiente un livello di abilità di base per sopravvivere. Ma se vogliamo davvero fare il salto, dobbiamo superare questo livello e uscire dalla nostra zona di comfort.
Le persone che migliorano continuamente, non cadono quasi mai nella modalità ‘pilota automatico’. Continuano a smontare i pezzi della loro capacità e a rimetterli insieme, usano quanto hanno acquisito per metterlo in leva e per creare nuova realtà.
Benjamin Franklin aveva fissato un programma giornaliero e riservato del tempo per l’apprendimento mirato, monitorando i suoi progressi e fissando piccoli obiettivi.
Theodore Roosevelt dedicava un paio d’ore al giorno allo studio intenso, un’abitudine che aveva iniziato all’università e continuata durante la sua presidenza degli Stati Uniti.
Elon Musk è noto per il suo profondo impegno nell’apprendimento e nell’auto-miglioramento e legge a fino due libri al giorno.
Solo la pratica mirata, intenzionale e guidata ti rende migliore.
Padroneggiare competenze che già conosci è soddisfacente, ma questo non migliorerà realmente il tuo livello di vita.
Probabilmente hai già buoni risultati nelle relazioni, nel lavoro, nella realizzazione personale e professionale. Eppure non riesci a salire di livello, a raggiungere una maggiore auto-realizzazione e a godere dei risultati che ottieni.
È come se stessi guardando oltre il limite di ciò che potresti fare (e che ancora non sei in grado di fare). Come un elastico, ti stai costantemente allungando verso la vita che vorresti, ma poi, sistematicamente torni indietro.
Non è una bella sensazione, vero?
Vedere, sapere di potere, ma non sperimentare in prima persona e goderne appieno.
LA VERITÀ È CHE CI DEVE ESSERE UNA PRESSIONE E UN IMPULSO COSTANTE PER IL CAMBIAMENTO.
Insieme a una serie di capacità che, una volta acquisite, agiscono ad “effetto leva”, spingendoti sempre più in alto.
La pratica mirata, intenzionale e guidata è strutturata, è impegnativa ed è strategica.
Non si tratta di praticare senza pensare, ma di essere intensamente presenti.
Se hai ottenuto qualcosa ieri, non è detto che la otterrai anche oggi. È così?
Avere una pratica quotidiana ti dà struttura su 3 livelli:
- atteggiamento mentale (speranza, fiducia, ottimismo, entusiasmo, motivazione)
- azioni – comportamento (cosa deve essere fatto e come deve essere fatto)
- disciplina – metodo (agire con metodo e costanza).
Se non stai chiaramente andando avanti ad una velocità di crociera ben precisa, con motori potenti governati da meccanismi precisi e ben oliati, l’attrito delle onde ti riporterà indietro.
Non c’è sosta.
È così che avviene la crescita.
È per questo che i tuoi tentativi sono falliti in passato e continueranno a fallire.
Magari è da tempo che sei stufo di come sta andando la tua vita, te la prendi con te stesso, con gli altri e con quello che arriva dall’esterno.
Quello che ti fa rimanere bloccato è che, pur sapendo esattamente cosa sei in grado di fare, continui a mantenere un livello mediocre in ogni ambito della tua vita.
Per uscire da questa impasse, hai bisogno di costruire giorno dopo giorno pratiche intelligenti che ti supportano concretamente nel cambiamento.
Devi tenere gli occhi fissi sul premio per mantenere lo slancio.
Ecco perché obiettivi ambigui come “migliorare” non saranno abbastanza convincenti da spingerti oltre le tue attuali capacità, almeno da soli.
Obiettivi alti ti sbalordiscono, ti intimidiscono.
L’alternativa?
Piccoli passi, chiaramente definiti, facilmente realizzabili e nella giusta direzione.
I piccoli obiettivi sono il fondamento della pratica mirata, intenzionale, guidata.
Devi tenere conto delle tue attuali conoscenze e spingere i tuoi limiti, a poco a poco, verso un cambiamento significativo della tua vita.
Ciò significa costruire il tuo obiettivo generale a lungo termine – il cambiamento – attraverso una serie di capacità progressive e pratiche concrete per acquisirle.