C’è una pratica (infallibile) per superare lo stallo e riprendere il controllo della propria vita?

C’è una pratica (infallibile) per superare lo stallo e riprendere il controllo della propria vita?

C’è una pratica (infallibile) per superare lo stallo e riprendere il controllo della propria vita?

Trovi la risposta leggendo fino in fondo.

Il segreto è fare piccoli passi, chiaramente definiti, facilmente realizzabili e nella giusta direzione.

COSA TI PREOCCUPA PIÙ DI OGNI ALTRA COSA?

Probabilmente le tue emozioni (non gradite) più ricorrenti sono: infelicità, paura, ansia, stress.

Ci sono momenti in cui persino i pensieri e i momenti positivi si tramutano in negativi. Ti capita?

Succede più spesso quando sei fisicamente e psicologicamente stressato.

In quei momenti gli schemi (limitanti e bloccanti) prendono il sopravvento sugli schemi costruttivi, positivi, ottimisti. La tua vista si annebbia e ti incammini lungo un sentiero che ti rende sempre più sfiduciato, insicuro, talvolta angosciato.

Alcune volte i motivi di questi corto circuiti emotivi si conoscono bene, altre volte no.

In entrambe i casi, spesso non si sa come fare per uscirne il prima possibile.

Uscirne più forti per evitare che accada ancora in futuro sarebbe straordinario, ma anche solo conoscere la natura dei propri blocchi e sapere come fare a risolverli sarebbe una gran cosa.

Allora, invece di trovare una via d’uscita, finisci con il concentrarti ulteriormente sui problemi ed entri in uno stato di maggiore frustrazione, di inadeguatezza, di impotenza.

Talvolta subentrano delle difficoltà economiche e prende corpo la paura di non riuscire a vivere dignitosamente. Il lavoro che fai magari ti piace molto, ma il tuo stipendio non è commisurato alle tue competenze, alle tue capacità.

Non riesci a pianificare spese, vacanze, progetti importanti.

VIVI IN UNA SITUAZIONE DI STALLO, DI MALESSERE NELLE RELAZIONI PERSONALI E PROFESSIONALI, NELLE QUALI NON TI SENTI NÉ APPAGATO, NÉ RICONOSCIUTO.

In un questionario per la partecipazione ai nostri programmi di coaching una donna di circa 40 anni scrive:

“A volte penso di non aver concluso niente, la situazione sembra sfuggirmi di mano.

Ho bisogno di vedermi in maniera diversa, di essere sicura di me, di sentirmi mentalmente indipendente, vorrei essere più consapevole delle mie capacità, di credere davvero che meriti di essere libera economicamente e felice nelle relazioni. Ho letto molti libri, ho cercato di capire, ho praticato la meditazione, ho anche fatto terapia per un certo periodo. Ho iniziato mille cose e senza mai provare la sensazione di essere definitivamente sulla strada giusta. Mi manca sempre qualcosa.

Alcune cose hanno funzionato, per esempio, la meditazione mi ha aiutato ad acquietarmi, ma a breve termine. Poi quando entri in contatto con la realtà, i problemi si ripresentano, ancora e ancora.

Rimando sempre a domani e mi sembra sempre di non riuscire a trovare il tempo, di non avere gli stimoli. Fino a perdere completamente la motivazione, ed eccomi qui”.

Forse anche tu è da una vita che cerchi una soluzione, sei davvero stufo e vuoi la tua rivincita.

Anche perché non vuoi neanche pensare che questa situazione possa protrarsi, ti viene l’angoscia solo a pensarci.

Il mito del cambiamento

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER CAMBIARE QUESTO STATO DI COSE?

Le capacità di cui avresti bisogno sono qualcosa con cui nasci o che acquisisci attraverso l’apprendimento?

E cosa fanno di diverso le persone “che riescono” dal resto di noi mortali?

I ricercatori hanno cercato risposte a queste domande per decenni.

E di recente hanno fatto una scoperta sorprendente: la crème de la crème – o “esecutori esperti”, come sono ufficialmente conosciuti – hanno tutti qualcosa in comune.

Sfatata la credenza delle 10.000 ore

Nel libro del 2008, Outliers: The Story of Success, Malcolm Gladwell individua 10.000 come il “numero magico” di ore che una persona deve dedicare alle proprie capacità per raggiungere i propri obiettivi.

Cita persone come Bill Gates e i Beatles, che notoriamente hanno investito grandi quantità di tempo per affinare le loro abilità.

La sua teoria si basa sulla ricerca del Dr. K. Anders Ericsson, l’esimio professore di psicologia che ha aperto la strada allo studio e alla scienza delle massime prestazioni.

Ma lo stesso Ericsson non è del tutto d’accordo con le conclusioni di Gladwell.

Infatti scrive:

“…questa è una visione comune ma semplicistica… che suggerisce che chiunque abbia accumulato un numero sufficiente di ore di pratica in un determinato campo diventerà automaticamente un esperto e un campione.”

Secondo Ericsson, diventare un esperto in qualcosa non è solo questione di accumulare migliaia di ore. Ciò che distingue un violinista virtuoso o un atleta olimpico dal resto di noi è il modo in cui trascorrono queste ore.

Entrare in una pratica deliberata

Il Metodo Incima va molto oltre: avendo sviluppato un alto grado di personalizzazione delle procedure di coaching ha introdotto un Metodo definito “PRATICA MIRATA, INTENZIONALE, E GUIDATA che, associato al sistema delle CAPACITÀ DOMINO ti permette di sviluppare capacità che agiscono ad “effetto leva” le une sulle altre e ti permettono di realizzare una progressione inarrestabile che ti porta gradualmente ad alzare il tuo Standard Personale, fino a farti risultare naturali obiettivi e risultati che prima non ti azzardavi nemmeno a pensare possibili.

Ne parlo in seguito. Concludo:

C’è un presupposto comune che le capacità di cui abbiamo bisogno per realizzarci siano qualcosa con cui siamo, o non siamo, nati.

ERICSSON AFFERMA CHE LA GENETICA GIOCHI UN RUOLO MENO IMPORTANTE DI QUANTO PENSIAMO.

“La convinzione che le proprie capacità siano limitate dalle proprie caratteristiche geneticamente prescritte… si manifesta in ogni sorta di affermazioni ‘non posso’ o ‘non sono’”.

La credenza che ci manchi il talento necessario potrebbe essere l’unico fattore che ci trattiene dall’essere il prossimo Steve Jobs.

Invece, non importa la genetica di una persona, l’esperienza non può essere costruita senza lavorare sodo – e intelligentemente – per molti anni.

La pratica mirata, intenzionale e guidata del Metodo Incima è un allenamento specifico, coerente e orientato agli obiettivi.

FAVORISCE LA QUALITÀ RISPETTO ALLA QUANTITÀ.

La pratica regolare non è sufficiente.

In genere, la pratica ripetuta ci porta a un livello medio di successo. Dopo un picco iniziale, il progresso si blocca, si stabilizza, si ferma.

Perché quando raggiungi un livello medio di competenza, le tue capacità smettono di essere un work in progress e iniziano ad essere un riflesso.

Ecco perché:

Ripetere regolarmente un’abilità da sola per molti anni, non porta all’eccellenza.

E per la maggior parte delle aree della nostra vita, è sufficiente un livello di abilità di base per sopravvivere. Ma se vogliamo davvero fare il salto, dobbiamo superare questo livello e uscire dalla nostra zona di comfort.

Le persone che migliorano continuamente, non cadono quasi mai nella modalità ‘pilota automatico’. Continuano a smontare i pezzi della loro capacità e a rimetterli insieme, usano quanto hanno acquisito per metterlo in leva e per creare nuova realtà.

Benjamin Franklin aveva fissato un programma giornaliero e riservato del tempo per l’apprendimento mirato, monitorando i suoi progressi e fissando piccoli obiettivi.

Theodore Roosevelt dedicava un paio d’ore al giorno allo studio intenso, un’abitudine che aveva iniziato all’università e continuata durante la sua presidenza degli Stati Uniti.

Elon Musk è noto per il suo profondo impegno nell’apprendimento e nell’auto-miglioramento e legge a fino due libri al giorno.

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Solo la pratica mirata, intenzionale e guidata ti rende migliore.

Padroneggiare competenze che già conosci è soddisfacente, ma questo non migliorerà realmente il tuo livello di vita.

Probabilmente hai già buoni risultati nelle relazioni, nel lavoro, nella realizzazione personale e professionale. Eppure non riesci a salire di livello, a raggiungere una maggiore auto-realizzazione e a godere dei risultati che ottieni.

È come se stessi guardando oltre il limite di ciò che potresti fare (e che ancora non sei in grado di fare). Come un elastico, ti stai costantemente allungando verso la vita che vorresti, ma poi, sistematicamente torni indietro.

Non è una bella sensazione, vero?

Vedere, sapere di potere, ma non sperimentare in prima persona e goderne appieno.

LA VERITÀ È CHE CI DEVE ESSERE UNA PRESSIONE E UN IMPULSO COSTANTE PER IL CAMBIAMENTO.

Insieme a una serie di capacità che, una volta acquisite, agiscono ad “effetto leva”, spingendoti sempre più in alto.

La pratica mirata, intenzionale e guidata è strutturata, è impegnativa ed è strategica.

Non si tratta di praticare senza pensare, ma di essere intensamente presenti.

Se hai ottenuto qualcosa ieri, non è detto che la otterrai anche oggi. È così?

Avere una pratica quotidiana ti dà struttura su 3 livelli:

  1. atteggiamento mentale (speranza, fiducia, ottimismo, entusiasmo, motivazione)
  2. azioni – comportamento (cosa deve essere fatto e come deve essere fatto)
  3. disciplina – metodo (agire con metodo e costanza).

Se non stai chiaramente andando avanti ad una velocità di crociera ben precisa, con motori potenti governati da meccanismi precisi e ben oliati, l’attrito delle onde ti riporterà indietro.

Non c’è sosta.

È così che avviene la crescita.

È per questo che i tuoi tentativi sono falliti in passato e continueranno a fallire.

Magari è da tempo che sei stufo di come sta andando la tua vita, te la prendi con te stesso, con gli altri e con quello che arriva dall’esterno.

Quello che ti fa rimanere bloccato è che, pur sapendo esattamente cosa sei in grado di fare, continui a mantenere un livello mediocre in ogni ambito della tua vita.

Per uscire da questa impasse, hai bisogno di costruire giorno dopo giorno pratiche intelligenti che ti supportano concretamente nel cambiamento.

Devi tenere gli occhi fissi sul premio per mantenere lo slancio.

Ecco perché obiettivi ambigui come “migliorare” non saranno abbastanza convincenti da spingerti oltre le tue attuali capacità, almeno da soli.

Obiettivi alti ti sbalordiscono, ti intimidiscono.

L’alternativa?

Piccoli passi, chiaramente definiti, facilmente realizzabili e nella giusta direzione.

I piccoli obiettivi sono il fondamento della pratica mirata, intenzionale, guidata.

Devi tenere conto delle tue attuali conoscenze e spingere i tuoi limiti, a poco a poco, verso un cambiamento significativo della tua vita.

Ciò significa costruire il tuo obiettivo generale a lungo termine – il cambiamento – attraverso una serie di capacità progressive e pratiche concrete per acquisirle.

10 sintomi per capire se sei cronicamente in uno stato di non-gioia (e 1 modo per trovare il tuo personale “algoritmo della felicità”).

10 sintomi per capire se sei cronicamente in uno stato di non-gioia (e 1 modo per trovare il tuo personale “algoritmo della felicità”).

  1. Hai una sensazione di pesantezza sul petto. Ma non è momentanea. È una sensazione di affondamento costante e sordo proprio al centro del petto, appena sopra il fondo della gabbia toracica.
  2. Ti senti debole fisicamente. Come se andassi in frantumi quando c’è tanto da fare e le preoccupazioni diventano troppo pesanti. Ti senti spesso stanco, molto stanco.
  3. Il tuo cervello non smette di pensare. A volte è fissato su un pensiero che rigiri ancora e ancora per esaminarlo in ogni modo possibile, e poi lo fai di nuovo, nel caso ci sia qualcos’altro che non hai considerato.
  4. Ti mordi le labbra o mordi la pelle intorno alle unghie. A volte lo fai senza nemmeno rendertene conto.
  5. Sei distaccato. Non hai molta voglia di parlare, ti tiri indietro e non senti il bisogno di fare cose che altrimenti considereresti divertenti.
  6. Ti senti intorpidito. Non ti senti triste di per sé, ma non ti senti nemmeno felice. Ti senti vuoto.
  7. Irritabilità e rabbia. Ogni piccola cosa ti infastidisce e ti arrabbi.
  8. Insofferenza. Ad esempio vuoi stare da solo, ma poi quando sei solo, ti senti solo e non ti sopporti.
  9. Imprechi molto di più. Ti ritrovi a usare parole come “figlio di…” e “porca t….” e un sacco di “c***o”, che riempiono i tuoi pensieri e le tue parole.
  10. Vergogna. Non ti piace stare in questa situazione e non vuoi che nessuno sappia, quindi cerchi di nasconderlo e poi questo peggiora le cose.

CI SONO MALI VISIBILI, EVIDENTI, DISAGI DEI QUALI RIESCI AD ACCORGERTI SUBITO: TRISTEZZA, NOIA, RABBIA.

Poi ci sono mali invisibili, quei “fantasmi” che non vedi ma che ti trapassano e penetrano lentamente nella tua mente, nella tua pelle e diventano silenziosamente parte della tua condizione psico-fisica.

Che cosa ti preoccupa di più?

Che cosa ti fa passare notti insonni e non ti fa vivere pienamente le tue giornate?

Il fatto di avere qualche legittimo dubbio sulle incertezze per il futuro o la preoccupazione cronica e l’incapacità di agire di chi si aspetta sempre il peggio?

A questo si sono aggiunte la paura di ogni contatto, un profluvio di gel e mascherine, piccole e grandi fobie diffuse dall’emergenza Covid.

La pandemia sta provocando una serie di conseguenze sulla psiche così profonde da aver spinto l’Organizzazione Mondiale per la Sanità a lanciare l’allarme sulla necessità di tutelare la nostra salute mentale.

In pratica, questo clima di incertezza ha fatto sì che l’ansia, lo stress e le piccole e grandi preoccupazioni quotidiane abbiano preso il sopravvento sulla nostra capacità di decidere.

L’effetto naturale che anche tu potresti aver notato è che ti senti immobilizzato da pensieri e previsioni negative sul futuro, che di fatto ti impediscono di vivere pienamente.

Magari l’ansia e il nervosismo ti fanno sfuggire di mano delle opportunità, alimentano conflitti in famiglia e nelle relazioni professionali, ti senti più stanco e demotivato e passi notti insonni a rigirare tra i pensieri.

Il primo suggerimento che possiamo darti dopo oltre 15 anni di coaching faccia a faccia, è quello di mettere da parte il perfezionismo, cioè tutte quelle aspettative rigide che ti fanno star male se le cose “non vanno come vuoi tu”.

Il secondo è quello di informarti e formarti per cambiare il tuo punto di vista.

In questo caso però è indispensabile sapere dove cercare. Di questi tempi trovare informazioni davvero utili è diventato molto difficile, e diventa già un lavoro evitare di essere sepolto dalle “notizie spazzatura” che travolgono ogni giorno media e social media.

Tu che frequenti il Metodo INCIMA hai oggi la soluzione a portata di mano.

Se vuoi migliorare il rapporto con te stesso e con gli altri, il modo in cui ti vedi o vieni visto in ambito personale o professionale, se vuoi fare tuo il miglior atteggiamento mentale possibile, iscriviti a:

EXPERIENCE (Domenica 17 ottobre)

Clicca qui per registrarti ==> https://www.metodoincima.it/experience

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Dopo un grave infortunio diventa l’uomo più veloce del mondo.

Dopo un grave infortunio diventa l’uomo più veloce del mondo.

Se sei un appassionato di sport, avrai sicuramente sentito parlare di quest’uomo, Marcell Jacobs, vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi nei 100 metri piani, che con un tempo incredibile di 9”80 ha segnato la storia dell’atletica leggera italiana.

La sua è una vita dedicata allo sport.

Dopo aver giocato a calcio e a basket, a dieci anni entra nel mondo dell’atletica leggera dedicandosi non solo a migliorare la velocità, ma anche il salto in lungo, che diventa la sua disciplina preferita.

Jacobs, come puoi immaginare, decide di concentrare le sue energie proprio su questa disciplina che più lo aggrada, potenziando quindi al massimo le sue prestazioni.

Tuttavia, le circostanze della vita lo portano a cambiare rotta.

Nel 2017 un infortunio gli procura una lesione al bicipite femorale che lo costringe a rinunciare alla sua passione: praticare il salto in lungo.

Questo lo spinge inevitabilmente a focalizzarsi sulla velocità.

Nonostante l’infortunio, Jacobs si dimostra un uomo determinato.

Nonostante l’impossibilità di competere nel salto in lungo, il neo-campione italiano non si arrende e continua a potenziare al massimo le sue competenze nella velocità.

A Tokio, Marcell, oltre a vincere la medaglia d’oro ha anche superato un primato imbattuto da 17 anni, quei 9″ 86 raggiunti il 22 agosto del 2004 alle Olimpiadi di Atene dal portoghese nigeriano Francis Obikwelu.

Come puoi notare, è stato un brutto infortunio, un incidente di percorso a portarlo a vincere.

Sembra paradossale.

Forse, se non avesse avuto quell’infortunio, avrebbe potuto vincere la medaglia d’oro nel salto in lungo, così come sarebbe potuto avvenire il contrario, ma questo non lo sapremo mai.

Cosa ha permesso a un uomo atletico, a un campione come Jacobs di superare le difficoltà e riuscire a ottenere i massimi risultati?

La pratica intenzionale, programmata e mirata di particolari capacità, ovvero la decisione di sviluppare determinate abilità per raggiungere i propri obiettivi.

Un lavoro su sé stesso e sulla determinazione lo hanno sicuramente spinto a concentrarsi sull’atletica leggera, ma in particolare sul salto in lungo in un primo momento.

Con l’imprevisto dell’incidente, Jacobs non si è arreso, anzi, ha continuato con la pratica mirata, ma stavolta concentrandosi (con intenzionalità e calcolo) su un altro obiettivo: la velocità.

Il potenziamento di questa capacità ha portato l’uomo al titolo di campione mondiale in quella determinata disciplina dell’atletica leggera.

Comprendi anche tu ora quanto sia importante dirigere il proprio focus su obiettivi specifici e pratiche specifiche, in vista di un obiettivo più grande?

Ricorderai quando ancora non eri un uomo, ma eri un ragazzino e dovevi raggiungere quel traguardo che ti sembrava apparentemente difficile: prendere la patente di guida.

Esattamente come per la medaglia d’oro, anche obiettivi meno importanti come prendere la patente richiedono dei “micro-obiettivi” intermedi sui quali concentrarsi.

Innanzitutto impari a disciplinare lo sguardo, a controllare che non ci siano auto dietro di te prima di partire, poi impari il meccanismo acceleratore-freno-frizione, a girare lo sterzo e infine a parcheggiare.

Per ognuna di queste azioni hai dedicato del tempo, ti sei concentrato, hai ottenuto dei risultati e hai raggiunto degli obiettivi, esattamente come un atleta, per diventare campione, ha allenato capacità psicologiche come la determinazione e fisiche come la resistenza.

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Sappi che questo non vale soltanto per lo sport, prendere una patente o raggiungere un obiettivo di lavoro: vale per ogni aspetto della vita.

Ci sono delle capacità che più di altre vanno allenate per potenziarne delle altre.

Questo è un concetto fondamentale che ho sviluppato in 15 anni di coaching e che ho ritrovato leggendo la notizia su questo grande campione italiano.

Nella mia esperienza di coach ho rilevato che determinate capacità, più di altre, davano accesso al miglioramento generale di sé.

Le ho definite “Capacità Domino”.

Come quelle dell’atleta olimpico di cui ti ho parlato. Immagina per esempio di potenziare un unico aspetto di te stesso, come la determinazione, che ti permette di allenare il tuo corpo senza sosta. Questo ti permette di sviluppare la costanza e, di conseguenza, riuscire a vedere i primi risultati: vedi aumentare il volume dei tuoi bicipiti. Questo aumenta la tua motivazione nell’allenamento e ti permette di sollevare dei pesi che prima non riuscivi neppure a pensare di poter sollevare.

È un meccanismo a catena che studio ormai da tempo e ho capito che “sollecitare quella particolare tessera del gioco per far cadere tutte le altre” poteva essere un principio utile e d’ispirazione nella strategia di scatenare un effetto domino nello sblocco delle capacità personali.

Da qui nasce il concetto delle “Capacità Domino”.

Immagina di poter sbloccare abilità dopo abilità, fino ad ottenere con uno sforzo di gran lunga inferiore e nel minor tempo possibile, risultati che mai avresti pensato di poter raggiungere.

Pensa a quanti obiettivi in passato ti sono sfuggiti di mano e hai ormai abbandonato perché li credevi troppo grandi o difficili da realizzare. Avrai pensato: è troppo difficile, non ho abbastanza tempo, ormai è troppo tardi.

Uno dei problemi più grossi è il tempo.

Spesso si perde (o si è perso) tempo senza risultati, semplicemente perché si adottano metodi sbagliati e, di conseguenza una pratica sbagliata.

Puoi raggiungere risultati concreti e velocemente soltanto se hai il metodo giusto.

In assenza di un metodo uno dei due elementi verrà meno. Faticherai troppo o non riuscirai a concretizzare i tuoi obiettivi. Quando l’impresa richiede troppo impegno e il percorso è reso più arduo da un metodo inefficace, con il tempo ci si demotiva, fino a desistere.

Le “Capacità Domino” sono un concetto magico quanto semplice, fanno parte dei pilastri strategici che costituiscono il Metodo INCIMA.

Il Metodo INCIMA è il primo programma di Coaching personalizzato che ti garantisce di liberarti del 70% dei blocchi emotivi riducendo lo stress e rinforzando la fiducia in te stesso per vivere relazioni più appaganti, aumentare la tua capacità di prendere decisioni e agire con metodo e costanza.

Tutto questo in poco più di 2 mesi, senza dover affrontare lunghi ed estenuanti percorsi psicologici, anche se puoi dedicare solo 20 minuti al giorno.

Le Capacità Domino conferiscono al Metodo INCIMA un grosso valore aggiunto perché permettono ai praticanti di realizzare piccoli e grandi obiettivi sin dalla prima settimana garantendo inoltre la creazione di nuove abitudini per il successo e la felicità.

Sempre il meglio di te.

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Esiste davvero un “Algoritmo della Felicità”?

Esiste davvero un “Algoritmo della Felicità”?

Abbiamo la grande fortuna di vivere, nonostante il difficile periodo che stiamo attraversando, in un’epoca straordinaria (e nel potenziale, di felicità). Nella storia dell’essere umano, non ci sono mai state così tante conoscenze scientifiche, tanta tecnologia e tante opportunità che possono permettere di vivere una vita straordinaria; una vita lunga, ricca di gioia ed entusiasmante.

Purtroppo, tantissima gente è priva di queste nuove conoscenze strategiche e, soprattutto, non sapendo di non sapere, nella migliore delle ipotesi si accontenta di vivere una vita mediocre.

Per gli stessi motivi, disgraziatamente e ancora peggio, tantissima altra gente vive una vita d’inferno o ricca di sofferenze e di malattie. Nulla succede per caso.

Ci sono conoscenze che fanno fatica a diffondersi e sono patrimonio di pochissimi addetti ai lavori. Queste verità hanno due grossi difetti:
1) Non possono essere confezionate in un prodotto che si possa brevettare e trasformarsi in un adeguato business.
2) La loro diffusione farebbe crollare interi imperi economici, dalla mattina alla sera, come giganti con i piedi di argilla.

La mia continua attività di ricerca con spirito libero da qualsiasi lobby economica o politica e il contatto continuo con la sofferenza per oltre 42 anni di attività clinica e professionale, mi hanno arricchito di conoscenze preziose che mi rendono un privilegiato.

L’enorme divario fra ciò che è possibile e ciò che attualmente si realizza, mi fa fare diverse considerazioni amare, ma allo stesso tempo mi dà la grande voglia di donare tutto ciò che posseggo.

I nuovi saperi derivanti dall’epigenetica, dalla biologia molecolare, dalla neuroscienza, dalla fisica quantistica, dalla PNEI e dalla PNL, evidenziano sempre di più il ruolo centrale della cura dello spirito ai fini della mobilizzazione sinergica delle nostre potentissime, ma purtroppo trascurate, risorse interne, con l’obiettivo concreto di potenziare la nostra salute ed il nostro livello di gioia e di ben-essere globale.

È oramai ampiamente riconosciuto che la Salute non è una semplice ‘assenza di malattia’, ma è uno stato di completo ben-essere fisico, psichico, sociale e spirituale. La coscienza, cioè lo spirito, la mente, il corpo e l’ambiente, sono strettamente interconnessi e ciascuno di essi ha un ruolo importante in un percorso di ben-essere (salute) e nella nascita e nell’evoluzione di una malattia.

La dimensione spirituale rappresenta la vera fonte della nostra energia vitale e del nostro atteggiamento nei confronti di noi stessi, degli altri, del mondo, della vita e della morte.

I nuovi saperi derivanti dalle varie frontiere della ricerca dimostrano ampiamente che, cambiando il nostro atteggiamento nei confronti delle variabili già riferite, cambiamo la chimica e la biologia delle nostre cellule, cambiamo il funzionamento del nostro DNA, con una quantità incredibile di messaggeri coinvolti che usano un linguaggio fatto di terminazioni nervose, di neuropeptidi, di ormoni e di onde elettromagnetiche che coinvolgono più di 50.000 miliardi di cellule del nostro straordinario corpo.

Come giustamente diceva Albert Einstein: “Nessuna quantità di esperimenti potrà mai dimostrare che ho ragione, basta solo un esperimento per dimostrare che ho torto”. Esistono tante osservazioni cliniche e laboratoristiche che premono ormai nella direzione di un nuovo modello di interpretazione e di lotta contro le malattie. In questo nuovo modello scientifico, lo spirito ha un ruolo essenziale e strategico.

Ogni malattia è multifattoriale e richiede, per un obiettivo di sicura maggiore efficacia ed efficienza, una strategia multifattoriale e multidisciplinare che integri i trattamenti attuali scientificamente validati. In questo scenario, tutto diventa possibile, non esistono limiti ma, spesso, solo leggi da spolverare ed applicare.

Una delle verità più solide che derivano dalla mia esperienza clinica è che le più grandi battaglie della nostra vita si vincono o si perdono, prima di tutto, nel nostro cuore e nel nostro cervello.

Dott. Claudio Pagliara
Oncologo, ricercatore indipendente e autore dei best seller “La via della guarigione” e “L’amore è la medicina più potente”

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Ecco come la tua mente decide il tuo destino

Ecco come la tua mente decide il tuo destino

“È la mente che fa sani e malati, che rende tristi o felici, ricchi o poveri”. (Edmund Spenser)

In base alle mie conoscenze mediche ed alla mia lunga esperienza di medico/oncologo, sono fermamente convinto che ogni essere umano ha dentro di sé un’energia più grande e sorprendente dell’energia scoperta dai fisici nell’atomo.

Questa straordinaria energia può essere usata anche per potenziare, per prevenire o per recuperare la propria salute globale.

La salute globale rappresenta non una semplice assenza di malattia, ma la presenza di uno stato di ben-essere fisico, mentale, sociale e spirituale. La salute globale, quindi, coincide con la gioia e la felicità. La fonte di questa potentissima energia si trova nel nostro cuore e nella nostra mente.

È la mente che, in un battito di ciglia, ci fa salire in paradiso o ci fa scendere all’inferno.

È bene avere la consapevolezza che l’universo o, se preferite, l’ambiente penetra dentro di noi non solo con le bevande, con i cibi e con l’aria, ma anche con le parole, gli affetti, i suoni, i colori, gli odori e diventa parte di noi.

Quindi, anche l’ambiente immateriale penetra in noi, si trasforma e diventa parte di noi.

Una verità scientifica e spirituale che si trova anche nel Prologo del Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo… Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste…». Il Verbo è il Logos, cioè la parola all’esterno e il pensiero all’interno.

Tutti dovrebbero conoscere il potere creativo e magico della parola e del pensiero. L’essere umano ha il grandissimo potere di cambiare la realtà ed il destino proprio e degli altri esseri umani attraverso il potere incredibile del Logos (parola e pensiero). Le parole ed i pensieri, oltre a cambiare il nostro cervello, cambiano il nostro corpo e ne lasciano traccia.

Le parole ed i pensieri rappresentano, infatti, la fonte delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti e dei nostri stati d’animo e, grazie a questi, prendono forma diversa nei diversi organi ed in ogni cellula del nostro corpo.

Ogni organo, ogni cellula ed ogni punto del nostro corpo sa che esiste quella specifica emozione, quel particolare sentimento o stato d’animo e se ne ricorda. Nello spazio e nel tempo di ogni ambiente, esterno od interno a ciascun essere umano, esiste la materia e l’energia. Materia ed energia che possono avere un diverso tipo e un diverso grado di informazione. L’energia più informata esistente nell’universo conosciuto è il pensiero e la parola. Parole e pensieri negativi diventano veleni, parole e pensieri positivi diventano farmaci.

Spesso per far guarire un individuo bisogna curare i suoi valori errati, le sue convinzioni sbagliate, la sua mancanza di sogni, la sua noia, i suoi obiettivi fiacchi, inesistenti o negativi, i suoi affetti patologici, la sua anima ammalata, il suo ambiente di vita e di lavoro, il suo modo di essere e di vivere.

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Sogni, obiettivi, pensieri, immagini, emozioni, sentimenti e stati d’animo positivi diventano inevitabilmente messaggi biochimici, elettrochimici, ormonali ed elettromagnetici corroboranti per ogni cellula del nostro corpo.

Viceversa, una tachicardia, un’extrasistole, un’ipertensione arteriosa, una colite spastica, una cefalea, un’emicrania, un mal di schiena, un dolore addominale, etc. possono essere anche le tracce di un’anima che soffre, di emozioni, di sentimenti, di stati d’animo negativi che non siamo stati capaci di prevenire o di usare in modo produttivo.

Esistono, per esempio, delle malattie psichiatriche, definite Personalità Multiple, che sono caratterizzate dal fatto che l’individuo ha una personalità scissa in due, tre o anche molte di più, tipologie di carattere, indipendenti fra loro, a volte contrastanti e che si presentano in circostanze diverse, con un passaggio da una personalità all’altra, a volte, rapido, e a volte, molto graduale.

Ognuna di queste personalità ha un proprio modo di percepire sé stessa, il mondo e gli altri e, quindi, ha un diverso modo di rapportarsi con sé, con gli altri e con il mondo. Ogni personalità differente del paziente è caratterizzata da pensieri, emozioni e comportamenti diversi.

Le differenze fra una personalità e l’altra dello stesso individuo, non si limitano agli aspetti psichici, ma riguardano anche gli aspetti somatici, sessuali, culturali e anche le malattie. Vengono riportati casi di pazienti che presentano il diabete quando assumono una certa personalità, e hanno la glicemia perfettamente normale quando assumono una personalità diversa.

Sono documentati anche casi in cui le allergie o l’ipertensione arteriosa apparivano o scomparivano a seconda del tipo di personalità assunta dal soggetto. L’aspetto estremamente interessante di questi pazienti è la dimostrazione ulteriore, che un certo modo di pensare cambia la biologia del nostro corpo.

Pensieri diversi portano a personalità diverse, ad una biologia diversa, ad uno stato di salute (della mente o fisica) o di malattia diverse e ad un diverso destino. 

Dott. Claudio Pagliara
Oncologo, ricercatore indipendente e autore dei best seller “La via della guarigione” e “L’amore è la medicina più potente”

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