Quando la felicità ti sembra “un’impresa da Dio”.

Quando la felicità ti sembra “un’impresa da Dio”.

Era un sabato sera, e come avviene spesso nei weekend, abbiamo l’abitudine di guardare un film in famiglia tutti coccoloni sul divano, soprattutto in questo periodo di restrizioni Covid.

Mentre giravo un po’ fra i vari titoli che Netflix mi offriva, mia figlia a un tratto nota questo film, “Un’impresa da Dio”, che appariva in evidenza. Si sa, spesso i bambini a quell’età hanno più fantasia di noi adulti nel notare certe cose!

E quindi Viola a un certo punto esclama “mamma, voglio vedere quel film dove ci sono gli animali”.

L’ho vista così entusiasta e piena di tenerezza che non ho voluto dirle di no (se sei un genitore potrai sicuramente comprendermi).

La trama, a sfondo umoristico, narra di un giornalista televisivo di successo, Evan Baxter, che diventa deputato della Casa Bianca. Il protagonista ha tutto ciò che desidera, una moglie e una famiglia fantastica, un lavoro bellissimo, fama, ambizione e una casa da sogno.

Ma tutto viene sconvolto quando Dio decide di fare del giornalista un Noé versione moderna, che viene incaricato da Dio stesso di costruire un’Arca per un imminente diluvio universale!!

Ovviamente il protagonista viene preso per matto da tutti, nessuno gli crede, anche la famiglia arriva ad abbandonarlo (la moglie ad un certo punto va a stare da sua madre portando via i tre figli perché ‘le follie’ erano troppe) e la carica politica gli viene temporaneamente sospesa (ne aveva combinate davvero di tutti i colori!).

Ma lui prosegue imperterrito il suo progetto divino malgrado molti dubbi e difficoltà.

All’inizio sembrava trattarsi di una tipica commedia con le solite esagerazioni all’americana, ma andando avanti con il film mi sono resa conto che conteneva dei messaggi veramente profondi che oggi desidero condividere con tutti voi.

C’è una scena in particolare di cui voglio parlarti: Dio si manifesta alla moglie del nuovo Noé sotto le mentite spoglie di un lavoratore di un fast food. Lei, triste e convinta che lui sia impazzito, gli parla del marito, del folle incarico che Dio gli avrebbe assegnato.

A questo punto, Dio le risponde ribaltandole la prospettiva negativa: le spiega che la storia dell’Arca di Noé è una storia d’amore sulla fiducia reciproca, sul rimanere uniti fianco a fianco, come Noé e la sua famiglia che oggi hanno questa opportunità.

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Le spiega che pregando Dio, quest’ultimo non dona la pazienza alla persona che gliela chiede, ma l’opportunità di essere paziente, così come chi prega Dio per far sì che la famiglia sia unita (come nel caso della moglie speranzosa verso il marito), non ottiene una famiglia unita, ma… l’opportunità di realizzare quell’obiettivo.

È allora che la moglie coglie quel messaggio: ciò che le era successo non era una disgrazia, ma una prova di fiducia, un’opportunità, certamente sfidante e fuori dagli schemi, per rendere la famiglia ancora più unita. Sceglie di affidarsi a quelle parole di quel perfetto sconosciuto (Dio) per cambiare punto di vista e affrontare la realtà accettandola e traendone il massimo vantaggio per lei, per il marito, per i tre figli. 

Cosa era successo di preciso? Semplice, la moglie aveva cambiato il punto di vista sulla sua situazione. Aveva virato il “focus” sugli elementi positivi, per dirla da coach, non sulle mancanze ma sulla possibilità, sull’opportunità di dimostrare alla sua famiglia che anche un momento di ‘crisi’ si può vivere restando uniti (lei all’inizio è convinta che il marito abbia una crisi di mezza età, d’altronde chi poteva credergli che avesse realmente parlato con Dio?)

Ma l’insegnamento ancora più profondo è questo: non scegliamo sempre quello che accade ma in ogni istante possiamo scegliere come affrontare ciò che accade, è lì la libertà di determinare la nostra vita. 

Che cosa ha fatto Morgan Freeman nei panni di Dio? Ha lasciato un messaggio importantissimo sulle aspettative e la rigidità, che voglio condividere con te.

Spesso pensiamo e ci aspettiamo che la vita proceda nella direzione che desideriamo, che le cose, gli eventi e le persone si presentino in un certo modo davanti ai nostri occhi.

Magari vuoi il marito o la moglie perfetta, il lavoro dei tuoi sogni, ma per qualche ragione ti si presenta una situazione diversa, assolutamente inaspettata, e allora tutto sfuma, tutto vien meno, piombi nella rigidità del “se non è precisamente così, non ci sto”. 

È come se in una giornata di primavera andassi al bar e chiedessi un gelato ai gusti cioccolato e al pistacchio, ma te ne vai di testa perché il dipendente ha sbagliato l’ordinazione e te ne ha dato uno al cioccolato e nocciola, che tutto sommato può essere una bella associazione.

Magari non hai ottenuto quello che volevi, desideravi quei gusti ardentemente, ma prova a ribaltare la prospettiva: hai scoperto dei gusti nuovi, qualcosa che magari in futuro molto probabilmente riassaporerai (e magari potrà piacerti anche di più di ciò che hai chiesto per te, oppure no, ma a che serve arrabbiarti così tanto?).

E così succede nella vita di ognuno di noi. Ti aspetti qualcosa, ma avviene altro, in maniera diversa se non opposta a quella che ti aspettavi. 

Ma tutto può assumere un significato nuovo, diverso, perché, non so se ci hai mai pensato, ma l’oggettività e il giudizio su quello che accade non esiste, siamo noi a dare un significato a ciò che ci circonda.

Noi non vediamo il mondo come esso è ma come noi siamo. 

Ecco la bellissima lezione che questo film ha rievocato in me, e che già da molto tempo ho fatto mia come donna, coach, moglie e madre.

Ma ti dirò che non per tutti questo è scontato; molta gente vive e soffre nella rigidità, nell’aspettativa che tutto sia perfetto, ma la perfezione, come ben intuirai, non esiste. E purtroppo più le persone sono rigide e più tendono a soffrire e stare male perché la rigidità chiede delle regole troppo strette che ti fanno focalizzare principalmente ciò che non va.

La grande opportunità è che puoi cambiare. Puoi in ogni istante allenarti ad una nuova flessibilità per vivere una qualità superiore di vita. Non è difficile farlo, dovrai solo sceglierlo e permettere a te stesso di farlo. 

Proprio perché molta gente vive nell’inconsapevolezza della propria rigidità e dei propri meccanismi sabotanti (e quindi nell’infelicità), ho deciso di dedicare la mia vita ad aiutare le persone.

Per questo, insieme a mio marito Dario, abbiamo fondato il Metodo Incima, un metodo pratico e scientifico, che si fonda sulle neuroscienze (e non sulla teoria che non porta a risultati!), per garantire il benessere emotivo senza intraprendere lunghi percorsi psicologici e lavorando individualmente anche da casa.

Il Metodo INCIMA è il sistema di coaching personalizzato per riprogrammarsi al successo e liberarsi dal 70% dei blocchi emotivi in due mesi, anche da casa e con un allenamento di venti minuti al giorno. 

Puoi scoprire di più sul Metodo Incima con la lettura del libro scritto da me e Dario, i fondatori dello stesso Metodo: Mente Potente, il primo action book per iniziare a cambiare vita in 21 giorni. Lo trovi qui: www.mentepotente.it

Oppure se hai voglia di interagire con una persona gentile ed empatica in grado di ascoltarti e comprendere di cosa hai più bisogno in questo momento della tua vita, puoi richiedere la consulenza gratuita GOALS, dopo aver compilato il questionario.

Goals è una straordinaria opportunità per definire in modo gratuito e personalizzato i tuoi obiettivi e avere il suggerimento più giusto per te per garantirti di realizzarli. Lasciati ascoltare e accompagnare da una voce competente e attenta. Tutto il nostro impegno è per sostenerti e garantirti di realizzare quello che vuoi e meriti.

Sempre il meglio di te,

Cristina Bari

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