All’età di 42 anni ho sentito la necessità di un radicale cambiamento della mia persona. Volevo apportare una maggiore serenità nel rapporto con mio marito e i miei tre figli. Ho vissuto un’infanzia molto difficile, ma nonostante ciò ho dato sempre importanza al valore della famiglia.

I ricordi di quello che ho subìto, le vicissitudini all’interno della mia famiglia d’origine, mi hanno portato a sviluppare una tremenda paura dell’abbandono. Così mi sono legata alla figura di mio marito, mi sono appoggiata così tanto a lui da esserne completamente dipendente.

Avevo paura che potesse andar via, che anche lui mi potesse abbandonare. Da mattina a sera avevo come pensiero fisso lui: “Che cosa sta facendo? Dove sta? Che cosa sta pensando?” ed era una cosa che mi faceva impazzire, mi provocava ansia e sofferenza.

Ecco perché avevo bisogno di staccarmi da lui, di sentirmi autonoma, indipendente. Sapevo di essere una brava mamma e una buona moglie però avevo bisogno di sentirmi anche una donna realizzata, una donna capace di pensare, di esprimersi, perché purtroppo negli ultimi 20 anni non mi era stato possibile esprimermi.

A lavoro, tutte le volte che ho cercato di dire la mia, sono sempre stata bloccata sul nascere e col passare degli anni mi sono quasi convinta di non valere nulla, quindi sono rimasta lì, chiusa nel mio angolo.

Mi sentivo come un fiore che non è mai sbocciato.

Avevo bisogno di sentire che potevo osare di più, oltre che nella famiglia, anche fuori. Ma per me stessa, per una sorta di appagamento personale, perché sapevo che se fossi stata bene con me stessa sarei riuscita a dimostrare anche agli altri il mio valore.

Dunque dovevo acquisire più sicurezza, essere più intraprendente, più coraggiosa, non avere più paura di sbagliare.

Avevo bisogno di uscire fuori, appunto: di sbocciare. Volevo dimostrare che non ero la persona incapace che avevo sempre pensato, anzi.

“Voglio dimostrare al mondo quanto valgo!”.

Prima di iscrivermi al Metodo INCIMA ero piena di dubbi: “Ma ce la farò? Starò facendo la cosa giusta? E se fosse una cavolata?”.

Erano le stesse paure che mi avevano sempre frenata quando si trattava di voler fare qualcosa per me stessa.

Preferivo stare nella mia zona di comfort, nelle cose che già conoscevo, anche se mi facevano male, perché avevo paura di osare.

Fortunatamente è durata pochissimo questa cosa.

Effettivamente avevo già visto i benefici nelle persone che avevano partecipato alle edizioni precedenti, nonché in mio marito, Giuseppe. Lui era sempre stata una persona molto irruente, molto nervosa, quindi quando lui, mesi prima, ha
deciso di frequentare e apprendere il Metodo INCIMA, ero più che scettica.

Mi sembrava quasi impossibile un cambiamento nella sua persona. Invece grazie al Metodo INCIMA è cambiato tantissimo e questa sua positività l’ha portata in casa.

Questo suo nuovo modo di essere ha coinvolto tutto l’ambiente familiare ed è una cosa bellissima, è stata la leva più forte, quella che mi ha permesso di dire: “caspita se ce l’ha fatta lui perché non dovrei farcela io?”.

Ho quindi deciso di darmi un’altra possibilità.

Nel momento in cui ho intrapreso questo percorso è entrato in me un senso di positività incredibile, che ha sciolto tutte le perplessità che avevo. Il dialogo che ho avuto con Dario è stato meraviglioso.

Mi sono sentita talmente a mio agio da poter parlare di tutto quello che mi apparteneva. “Ho fatto la scelta giusta!”

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Non c’è paura di sentirsi soli o di essere incostanti durante il percorso, perché la figura del coach è piuttosto presente, ti prende per mano, ti segue, ti supporta, ti consiglia.

Arriva al momento giusto, anche quando ti senti un po’ giù, arriva un messaggio, un articolo, un qualcosa che ti fa sentire la sua presenza.

Questa è una delle cose più importanti perché, al di là delle giornate in aula, sappiamo benissimo che quando ti rituffi nella quotidianità, i vecchi automatismi ritornano a bussarti dietro la spalla e ti dicono “Ma dove vuoi andare?”.

Nel momento in cui ti sembra quasi di perdere l’attenzione, di perderti, ecco che loro in pochi minuti ti risollevano l’umore, ti fanno concentrare di nuovo su quello che è il tuo focus, l’obiettivo. Anche l’interazione con i miei compagni di viaggio è stata una cosa molto importante.

Persone che sono accomunate dalla stessa esigenza di crescere, di cambiare, di riempirsi di questa energia positiva.

Da subito, una volta arrivata in Masseria, sono stata avvolta da un’energia super positiva, l’aria che si respirava era un qualcosa di magico. Non saprei spiegarlo meglio.

Vieni pervasa da sensazioni così positive e quasi irripetibili nella vita di tutti i giorni. È sicuramente bello perché tu doni, ma dagli altri, secondo me, ricevi sempre il doppio di quello che hai donato.

Persone che conosci da poco, eppure quando ci si vede si prova un tale affetto che dimostra l’importanza di un gruppo di lavoro del genere.

Il tutto va unito all’allenamento quotidiano. Ci sono delle giornate in cui non vedo proprio l’ora di fare il mio training, il Mind Re-Start, perché ne sento proprio l’esigenza, la mia anima, la mia mente sentono l’esigenza di farlo.

Crea dentro di me uno stato di pace, di calma.

È uno strumento molto forte, molto. Io lo facevo anche nei momenti in cui mi sentivo un attimino più giù. Era come se corressi tra le braccia di una mamma.

Grazie a tutti questi strumenti, insomma, sono riuscita ad andare avanti nonostante le difficoltà. Può succedere di cadere, ma ci sta. Se cadi ti osservi, rifletti e torni a decidere che sei responsabile della tua vita, dei tuoi stati d’animo, quindi il fallimento non è nemmeno menzionato.

Se io ho deciso di intraprendere questo meraviglioso percorso è perché ho deciso di cambiare, quindi dipende tutto da me.

Già dalle prime settimane ho iniziato a vedere i primi risultati. Non mi sentivo più una donna frustrata.

Prestavo attenzione a qualsiasi cosa io facessi, a quello che dicevo, che facevo, a come mi muovevo perché volevo farlo, ero costantemente presente. Perché se decidi di fare una cosa, la devi fare per bene o almeno ti devi impegnare.

Mi sono resa conto che noi pensiamo di essere flessibili, accomodanti, però poi ti rendi conto che se ti trovi di fronte una persona che non la pensa come te o se la giornata non va come dici tu, vieni presa da uno stato d’animo negativo.

Prima la vecchia Marisa poteva scattare per qualsiasi cosa. Anche se penso di essere sempre stata una persona molto tranquilla, probabilmente le avversità mi avevano portato, soprattutto nell’ultimo periodo, a essere arrabbiata con la vita e con tutti.

Quindi quando succedeva anche una discussione a casa, soprattutto con mio marito, la maggior parte delle volte lo aggredivo verbalmente e proiettavo su di lui tutta la mia rabbia.

Adesso no. Ora anche se vengo presa da quell’attimino di rabbia, nel giro di pochi secondi mi osservo e dico: “Perché? Adesso rispondo in maniera tranquilla”.

Prima invece che cosa succedeva? Che si litigava, io gli portavo il muso, non gli parlavo per tutta la giornata e anche per il giorno dopo. Adesso no.

Mi rendo conto e mi dico: “Ma chi me lo fa fare. Ma non esiste. Ma sto così bene”, quindi non lo faccio.

Anche a lavoro sono cambiate un po’ di cose.

La vecchia Marisa era una persona molto insicura, che ha sempre pensato di essere incapace in qualsiasi cosa facesse, quindi non credeva in sé stessa. E invece, già dopo il primo weekend in Masseria, sono arrivata in ufficio ed ero trasformata.

Il mio atteggiamento era già cambiato, il modo di sedermi era cambiato, la postura davanti al computer era cambiata e quando mi capitava davanti un problema da risolvere lo affrontavo, al contrario di prima che rimandavo oppure demandavo perché pensavo di non essere in grado di farlo. I colleghi mi guardavano e dicevano: “Marisa, ma sei tu?”.

E io provavo una sensazione strepitosa.

Mi sono detta: “Caspita, io valgo, sono in grado, sono capace” e se ne sono accorti tutti. Infatti ero più sicura, prendevo iniziative, facevo cose che prima non avrei mai fatto… “Ma sono io?”.

Tutto questo è grazie a quell’ambiente meraviglioso che ho creato dentro me, che dà origine a nuovi pensieri, nuovi stati d’animo, nuove abitudini, quindi a un nuovo modo di vivere.

Raccontarvi a parole quello che per me è stato il Metodo INCIMA è riduttivo perché certe esperienze le devi vivere per capirle.

Ti cambia proprio la vita, ti trasforma la testa, la mente e il cuore.

Una delle cose che lo rende speciale è che loro, Dario e Cristina, ci tengono veramente, ti portano per mano. Entrano nel profondo, ti fanno capire l’essenza del tuo essere e da lì trovi un punto da cui ripartire.

Cristina ha una capacità comunicativa impressionante. Entrambi sono molto incisivi e soprattutto diretti.

Le loro parole sono state un nutrimento per l’anima e una coperta per il mio cuore. Sapere di poter affrontare questo mio percorso con loro accanto è stato fantastico.

Se tu decidi di voler cambiare, con loro non puoi fallire.

Io sono artefice della mia vita e grazie a loro ho preso consapevolezza di questo. E pensare che prima ero molto timida, molto chiusa, non scrivevo sui social, non mandavo messaggi su Facebook, insomma evitavo questo tipo di confronti.

E invece ora sono qui a condividere la mia esperienza con il mondo!

Marisa Del Nobile