“Il passato è un luogo pericoloso, pieno di decisioni che non si possono cambiare”. La mini-serie Netflix “Gli ultimi zar” (The last czars) si apre con queste parole e ricostruisce il regno di Nicola II, l’ultimo rappresentante della dinastia Romanov che ha governato la Russia per trecento anni.

Nel corso degli episodi vengono ripercorsi tutti gli eventi più importanti che segnano il regno di Nicola II: dal bagno di sangue che macchia il giorno della sua incoronazione al disastroso conflitto del 1904 con il Giappone, per poi passare dalla Prima Guerra mondiale, all’abdicazione dello zar in seguito alla rivoluzione comunista del 1917, fino all’inevitabile tragico finale.

Come fa Nicola II a distruggere un impero pluricentenario in poco più di 15 anni e a decretare la sua fine e quella della sua famiglia? Se hai visto la serie, la risposta è semplice: semplicemente non si rende conto della realtà intorno a sé e agisce in base alla proiezione “distorta” della realtà che lui stesso ha creato nella sua mente.

Così, mentre la Russia di quegli anni non è più quella di suo padre e di suo nonno, nel suo primo discorso da Zar, Nicola invece fa chiaramente capire di voler proseguire sulla stessa linea del passato, consolidando i principi dell’autocrazia in modo fermo e inflessibile.

L’ultimo zar non campisce che il paese sta cambiando velocemente sotto l’impulso di una crescita esponenziale dell’industrializzazione, dei mezzi di informazione, dalle rivendicazioni sociali di contadini e operai.

C’è una netta differenza tra il film che lui proietta nella sua mente – il potere autarchico derivato direttamente da Dio, il rispetto dovuto e incondizionato da parte dei sudditi – e ciò che sta realmente accadendo intorno a lui.

Proprio questa “distorsione” della realtà è il filo conduttore che guida tutta la sua tragica storia. Ci sono molte situazioni in cui Nicola potrebbe (potenzialmente) cambiare il suo futuro, ma proprio non riesce a fermare il suo “sabotaggio” interno.

Un meccanismo inconscio lo tiene legato al passato, tant’è che fino all’ultimo è convinto che il popolo lo ami e che i soldati gli siano fedeli, quando invece la sua totale incapacità di leggere ciò che sta accadendo lo ha già allontanato tutti e condannato definitivamente.

Ora, cosa c’entra la storia dell’ultimo zar con i “disastri” più o meno grandi che combiniamo ogni giorno?

Anche per noi è difficile uscire dagli schemi mentali che abbiamo interiorizzato nel tempo e senza rendercene conto, reiteriamo le azioni del passato ancora e ancora. Ecco perché viviamo sempre le stesse situazioni e non riusciamo a raggiungere la vita che sogniamo.

E anche quando sappiamo che dovremmo agire in maniera diversa, ci impegniamo con tutta la nostra forza, ci riusciamo per un po’ di tempo e poi ci perdiamo per strada o molliamo, confortati da tutte le nostre scuse (ho tanti impegni, non riesco neanche a respirare, lo farò domani, alla fine mi va bene così…).

La verità è che, anche a distanza di anni dalla storia dei Romanov, i nostri meccanismi mentali in quanto esseri umani non sono cambiati. Quello di Nicola II è lo stesso bug mentale che è presente in ciascuno di noi. In informatica la parola “baco”, tradotto dall’inglese “bug”, indica un guasto o un errore che causa un malfunzionamento del software (o programma).

Qualsiasi cosa facciamo, anche se non ce ne rendiamo conto, dallo scendere dal letto la mattina a lavarci i denti, dal modo in cui ci vestiamo ai pensieri che abbiamo, è frutto di informazioni inconsce che il nostro cervello elabora alla velocità della luce.

Ecco come la tua mente inconscia condiziona la tua vita con automatismi che ti impediscono di cambiare, perché di fatto ti ‘paralizzano’ e ti bloccano nel passato…
…. a meno che non conosci un sistema per risolvere questi “bug” del cervello, hackerare i tuoi meccanismi automatici e settarti sulla modalità “cambia-vita”.

Questo dispositivo agisce come un interruttore capace di ‘accendere’ le informazioni che ti permettono di ottenere il cambiamento che desideri e – come succede ai nostri studenti senior – raggiungere giorno dopo giorno risultati che ti lasceranno a bocca aperta.

Se non sai come si fa, puoi imparare a farlo usando gli strumenti giusti.

Sempre il meglio di te!
Cristina Bari, Dario Perlangeli

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