Ho intrapreso questo percorso perché credo nella forza della mente come motore di tutto.
La mia vita mi ha dimostrato concretamente che la mente determina le azioni e gli eventi.
Lavorando a contatto con le persone, conoscevo perfettamente l’importanza dei concetti che vengono espressi nel Metodo INCIMA.
Essendo un istruttore di tennis della principale scuola tennis di Bari, non solo li conoscevo, ma li insegnavo ai miei allievi.
Mi sono però reso conto che non ero altrettanto bravo con me stesso e che comunque avrei potuto fare molto di più e meglio.
Da qui è nata l’esigenza di affidarmi a persone esperte e competenti come Dario e Cristina.
Ho sempre creduto nell’importanza di avere un metodo, nel mio lavoro utilizzo un metodo… e ci deve essere un metodo!
Dico ai miei ragazzi, ogni giorno, che per vincere la partita c’è bisogno di un metodo, quindi dovevo avercelo pure io se avessi voluto vincere “la mia partita”.
Ho letto moltissimo riguardo la crescita personale e l’importanza dell’atteggiamento mentale in tutte le situazioni della vita, non solo nello sport.
Ma questo non è bastato ad attuare un cambiamento a livello personale. Spesso, infatti, si può sapere tutto a livello teorico, però poi a livello pratico è tutt’altra cosa. Il cambiamento che cercavo era sia a livello professionale che familiare.
Avevo difficoltà con le persone a me più vicine, mi relazionavo in maniera sbagliata con loro.
Con mia moglie, con i miei genitori, non davo il meglio di me. Sapevo di poter migliorare di molto il mio comportamento, insomma.
Avevo delle “difficoltà caratteriali”, come ad esempio quella di non riuscire ad esprimermi al massimo con le persone, anche nella mia vita privata.
Avevo bisogno di mettermi un po’ in discussione, di ridurre la mia permalosità e farmi influenzare meno dai fattori esterni.
Spesso infatti subivo i comportamenti altrui, come il disprezzo, ad esempio.
Cosa che mi faceva stare male perché somatizzavo molto. Probabilmente, anzi sicuramente, il mio era un bisogno di riconoscimento dovuto all’esigenza di accrescere la fiducia in me stesso.
Mi sembra strano dirlo, come istruttore di tennis ho fiducia da vendere. I risultati mi danno conferme quotidianamente, ma a livello personale so di poter e dover accrescere la fiducia in me stesso.
Prima di conoscere e imparare ad applicare il Metodo INCIMA, ero molto impulsivo. Soprattutto quando le cose non mi piacevano o non andavano come dicevo io.
Sono tendenzialmente, un perfezionista, e la mia rigidità mi portava a pretendere che le persone si comportassero in una certa maniera, soprattutto a lavoro. Nulla di sbagliato in questo.
Diventa sbagliato quando sei troppo rigido e soprattutto quando non hai un piano B. Ti incazzi, giudichi, non costruisci.
Sentivo la necessità di imparare a gestire le mie emozioni. Questo mi avrebbe portato a migliorare, di conseguenza, anche in ambito professionale.
Dovendo stare a contatto con tante persone, confrontarmi con uno staff di 15 maestri, seguire 230 bambini e 5 ragazzi che sono assistenti nazionali, avevo assolutamente bisogno di imparare a relazionarmi in maniera più che adeguata.
Direi efficace. Funzionale, utile al raggiungimento dei miei obiettivi.
Dunque i miei obiettivi erano l’eccellenza professionale e la serenità familiare.
E sapevo che tutto questo l’avrei ottenuto solo a partire da un equilibrio e da una tranquillità emotiva. Appartenendo al mondo dello sport, sono sempre stato molto ambizioso e propenso a fare sempre meglio.
Quando ho scelto di partecipare al percorso del Metodo INCIMA, sentivo più che mai il desiderio di ottenere il massimo nella vita. E anche al più presto.
Non sapevo quanto tempo ci sarebbe voluto, ma ero intenzionato a fare il massimo per ottenerlo il prima possibile!
E sapevo che ero sulla strada giusta perché si parlava di un metodo e non solo di parole. E io credo moltissimo nella forza del Metodo!
Mi aspettavo infatti qualcosa di ben strutturato, con un ordine preciso, da poter ripetere in modo sistematico affinché si verificassero dei veri cambiamenti a lungo termine.
Avere un modello è la cosa più importante, quindi le procedure sono di grosso aiuto. Ammetto anche che, nonostante conoscessi benissimo l’importanza dell’allenamento, avevo paura di non avere abbastanza tempo, a causa di tutti gli impegni lavorativi.
Ma si trattava di una cosa troppo importante, quindi non c’era cosa più giusta che ritagliarmi del tempo da dedicare a me stesso!
Un giorno, parlando con Silvio Di Giovannantonio, il fondatore di Smash tennis, una persona che aveva già fatto questo percorso, mi ha raccontato la sua esperienza e ne sono rimasto affascinato.
Ma è stato soprattutto il suo esempio a farmi avvicinare al Metodo INCIMA, infatti lui è diventata una persona veramente positiva e serena ed è cresciuta moltissimo in pochissimo tempo.
Per me nei due mesi in cui ho frequentato il percorso e appreso le 7 procedure del Metodo INCIMA, è stata fondamentale la figura del coach. Fondamentale come lo sono io per i miei ragazzi.
Per vincere serve qualcuno che ti insegni le regole del gioco e che ti guidi nel praticarle, aiutandoti a perfezionarle.
E invece spesso si dà poca importanza a questo perché si pensa: “Non mi serve, ci riesco da solo”. Ma non è così.
É importante affidarsi a delle persone che fanno questo per professione, che abbiano le giuste competenze, non basta leggere qualcosa in giro!
Il coach è una guida, che ti sostiene e ti accompagna durante il percorso di cambiamento, il quale avviene tramite un allenamento costante. Quindi il coaching è una pratica funzionale all’allenamento.
Di questo allenamento fa parte anche il Mind Re-Start, l’audio training mentale quotidiano che aiuta a produrre cambiamenti profondi, che si traducono in stati d’animo positivi e una nuova apertura mentale.
Ti apre a nuove possibilità, alla creazione di nuova realtà e ci sono tanti esempi che dimostrano la sua efficacia.
Negli incontri dal vivo si crea l’ambiente giusto, l’energia giusta e la motivazione è altissima. L’ambiente, come dico spesso ai miei allievi, è fondamentale. Si crea subito un’energia positiva, un affiatamento e nascono delle relazioni che vanno oltre l’incontro in Masseria e continuano a esserci anche dopo e al di fuori del percorso.
Questo sicuramente è anche grazie a Dario e Cristina. Sono veramente bravi e si vede che credono in quello che fanno. E non posso che crederci anche io, visti i miei evidenti risultati!
Uno di questi è il fatto di non giudicare e accettare le situazioni e le persone per quello che sono, a differenza di prima. Questo mi fa star bene. e se sto bene, riesco a dare di più agli altri e di conseguenza ricevo anche di più.
Potrei dire che ora sono protagonista della mia vita, prima la subivo.
A lavoro mi hanno detto che mi vedono cambiato e anche mia moglie lo ha notato. Più che cambiato, perché sono sempre io, sono molto più tranquillo.
Ora riesco ad osservare le situazioni invece di farmi travolgere e questo mi permette di gestire le mie emozioni, quindi vivere meglio.
Mi sento più sereno e con il passare del tempo tutto questo diventerà sempre più naturale.
Il Metodo INCIMA è sicuramente un metodo vincente! Dario e Cristina trasferiscono in prima persona il loro modello e tutta la passione che hanno dentro.
Oltre a seguire con dedizione i propri “allievi”, così come fa un bravo maestro.
Metodo e passione sono stati gli elementi decisivi nella mia scelta. Altrimenti sarei stato il primo a prenderne le distanze.
Penso che prima di essere un grande giocatore, un grande maestro, un grande imprenditore, un grande marito, bisogna essere un grande uomo. Ed è su questa convinzione che ho basato la scelta di far parte di questa grande “squadra” del Metodo INCIMA.
Raffaele Gorgoglione, Istruttore di tennis, fondatore di Amagon, la scuola tennis del Ct Bari