Qualche tempo fa ho vissuto un periodo molto sfidante sfociato poi nella decisione di seguire il Metodo INCIMA.

Mi sentivo completamente insoddisfatta, e sembrava dovesse andare tutto storto.

Non accettavo alcuna forma di critica.

Interiorizzavo ogni presunto giudizio e di conseguenza mi arrabbiavo tantissimo.

Avevo paura di essere giudicata male, non mi sentivo mai all’altezza delle persone e delle situazioni.

Il confronto con gli altri mi faceva sempre uscire perdente.

Pensavo che tutti gli altri stessero bene e solo io fossi “sfigata”.

Sapevo che la mia era solo una percezione, mi conoscevo bene, non ero quella.

Ho sempre visto le cose da rigida perfezionista. Se non era bianco, era nero.

E in quel periodo non era bianco… ma sapevo essere solo un periodo!

Vivevo proprio male questo genere di situazioni, che tra l’altro capitavano frequentemente, perchè il mio lavoro mi porta a relazionarmi tutto il tempo con le persone.

Mi sentivo sola.

Mi sentivo molto frustrata da alcune situazioni passate, che in qualche modo non riuscivo a superare.

Pur avendo tanti motivi per sentirmi soddisfatta, non mi reputavo mai abbastanza sotto tanti punti di vista. Anche se una parte di me è ben consapevole delle mie capacità, era come se avessi l’autostima a terra.

Volevo uscire da quello stato. Non potevo essere io.

Non avrei più fissato degli obiettivi prima di aver lavorato su ciò che mi stava bloccando in quel momento.

Dovevo conoscermi a fondo.

Gli obiettivi poi si sarebbero definiti nel tempo.

Ho conosciuto il Metodo INCIMA attraverso i social.

Avevo la massima diffidenza perché non conoscevo nessuno che mi potesse dare delle indicazioni a riguardo.

Continuavo comunque a seguire i loro video su YouTube, leggevo i loro articoli sul sito, le testimonianze di altre persone, il gruppo Facebook.

E poi andai a un evento live di Educare Facile. Anche se non ero mamma, era un argomento che comunque avevo a cuore.

L’idea di diventare mamma mi faceva paura, perché supponevo che sarei stata un disastro, proprio perché non mi sentivo forte.

Dopo un po’ di tempo da quell’evento, decisi di stabilire un incontro individuale con Cristina.

Sono arrivata da lei in una situazione di emergenza, in uno stato di angoscia, che non capivo da dove venisse e come poter risolvere.

In quell’incontro mi sono sentita molto compresa e ho capito che mi poteva aiutare. Per me Cristina era un modello da imitare.

Rappresentava tutto quello che io non sentivo di essere in quel momento.

Una persona di successo, risoluta, quello che io volevo diventare.

Conosceva di me cose che non avrei detto a nessuno.

Così da lì a poco ho iniziato il percorso vero e proprio.

Prima di iniziare ci sono stati momenti in cui mi sono pentita della mia scelta.

E appena arrivata in Masseria ho avuto proprio un senso di chiusura e di difesa.

Arriviamo lì tutti nei nostri pensieri, presi dalla frenesia della vita.

E trascorrere un weekend isolati, in un certo senso, dalla vita di tutti i giorni, è la prima cosa che ti dà beneficio.

Quel cambio di ritmo, quel senso di pace, ti porta subito ad un altro livello.

Quando esci di lì già ti senti una persona diversa.

Mi sono sbloccata grazie anche alle conoscenze che Dario e Cristina mi hanno trasmesso durante il weekend.

Le lezioni in aula sono state illuminanti.

Ho sentito cose di cui non mi aveva parlato mai nessuno e che una parte di me aveva proprio bisogno di sentire.

Cose giuste dette nel modo giusto, che sono andate a soddisfare abbondantemente la mia parte logica, che per me era quella predominante.

È stato fondamentale conoscere il funzionamento del mio cervello, dei miei blocchi e come rimuoverli.

Ho iniziato a mollare gran parte del mio perfezionismo, della mia rigidità e di quella severità con me stessa.

Ho stretto amicizia con le cose di me che non mi piacevano.

Ho iniziato ad amare anche le imperfezioni.

E poi quello ha fatto sì che tutto migliorasse.

È cresciuta la mia autostima.

Il rapporto col fallimento è cambiato, ora lo vedo come un modo per arrivare all’obiettivo. Vedo sia la paura che il coraggio.

Mi conosco molto meglio e conosco parti di me che non sapevo nemmeno di avere.

La mia vita dopo Libera La Tua Forza Interiore, il percorso principale del Metodo INCIMA, è una vita con molte più sfaccettature.

La parola “cambiamento” non è più soltanto una parola.

Finalmente ho avuto a disposizione un sistema che mi ha dato la possibilità di cambiare, concretamente.

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Oggi sono molto più autodeterminata nelle mie azioni, nei miei progetti e anche nel comprendere, accettare e affrontare i miei errori. Ho maggiore consapevolezza e quindi una gestione più efficace delle mie emozioni.

Pur conservando parte del mio “carattere”, ho maggiore consapevolezza del mio vero potenziale. Sono consapevole di avere delle unicità che mi possono portare molto più lontano.

Anche “consapevolezza” e “potenziale” sono solo parole, fino a che non diventano fatti, che provi sulla tua pelle e sui quali puoi lavorare.

E questo grazie al Metodo INCIMA.

Posso dunque riassumere dicendo che prima ero una persona bloccata dal proprio passato e dalle proprie paure.

Vittima di questi meccanismi e automatismi.

Oggi accetto le esperienze passate, partendo da quelle, per vivere il mio presente, seminare il mio futuro e determinare il più possibile le mie scelte.

Mi sono liberata dalle zavorre che mi impedivano di raggiungere i miei obiettivi.

Adesso conosco il perché di alcune cose passate, presenti e future, so cosa mi ha portato a sbagliare. Ma ora ci sono un distacco e una leggerezza derivanti da un nuovo modo di pensare e di sentire.

Mi sono liberata dalla paura del giudizio, lavorando sulla mia autostima, sull’accettazione e sull’autodeterminazione.

In vita mia non mi sono mai sentita così autonoma come ora.

E questo grazie a Dario e Cristina, che mi sono sempre stati vicini. Non ti abbandonano neanche nella quotidianità. Ma allo stesso tempo mi hanno permesso di camminare sulle mie gambe.

Provo gratitudine e ammirazione profonda nei loro confronti e anche queste sensazioni per me sono molto nuove.

Anche se all’inizio vedevo con cattivo occhio l’aspetto del Metodo riguardante il marketing, trovo che abbiano creato qualcosa di unico.

Io consiglierei a tutti di fare questo percorso, non perché sia uguale per tutti o perché abbia lo stesso risultato per tutti, ma perché ognuno di noi ha da risolvere qualcosa o comunque da migliorare in qualcosa.

Il Metodo accelera la capacità di apprendimento di qualsiasi cosa e la capacità di riuscire in qualsiasi cosa, che si tratti di salute, di sport, di inglese, di lavoro…

Oltre che della propria vita personale.

Secondo me sarebbe quasi assurdo non farlo perché chi è che non vorrebbe raggiungere i propri obiettivi e farlo più velocemente?

Rossana Albanese

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