“La mattina quando mi guardavo allo specchio non mi piacevo. Non mi piacevo né fisicamente, ma soprattutto non mi piacevo proprio a livello di personalità. Questo ti porta a un punto di frustrazione tale che qualsiasi cosa fai, non ha più un significato. …”
Guarda il video di Luca o continua a leggere il testo dell’intervista qui sotto.
Non riesci più a goderti nemmeno dei risultati positivi, è proprio questa saturazione, questo accorgersi a un certo punto che tutto quello che hai fatto non ti ha permesso di vivere.
Questa è stata la paura più grossa, perché mi sono ritrovato ad avere figli grandi, ma comunque mi sono perso tutta la parte della loro infanzia, della loro adolescenza, perché io ho sempre cercato di deresponsabilizzare la famiglia, cioè di togliere a loro quello che era il peso che io dovevo sopportare (e questo per un genitore non è nemmeno del tutto corretto, perché anche i figli devono capire cosa sono gli impegni e assumersene di loro).
Io ho sempre cercato di fare tutto questo perché l’impegno l’avevo preso io in primis con me stesso, con la mia attività lavorativa, con la famiglia e quindi alla famiglia non doveva mancare niente, non doveva mancare l’equilibrio, la stabilità, economica, cioè loro si dovevano sentire sereni e io dovevo assorbire tutte le responsabilità e le energie negative.
Questo l’ho capito anche con il percorso, che è stata poi la chiave di volta che a un certo punto mi ha permesso di di crescere, di spostare il focus verso il mio cambiamento personale.
Il cambiamento era già dentro di me e io aspettavo che ci fosse uno strumento che mi permettesse di guardarmi più all’interno. Un cambiamento che c’è stato, che è stato palese. Ho cominciato a perdere peso, a voler avere un aspetto fisico che fosse più attraente, che fosse anche più giovane dell’età che ho.
E oggi la soddisfazione più grossa è quando la gente mi dice: “Luca, ma cosa hai fatto? Sembra che tu abbia vent’anni in meno”. Io rispondo: “L’ho solo desiderato e si è manifestato”. Ma non ho nemmeno sopportato un grande sacrificio, ho cominciato a ridurre, a fare una dieta autonoma, a fare attività fisica e pian piano ho perso peso senza sacrificio.
Il cambiamento si fa negli ultimi 5 centimetri della testa. Quando mi chiedono chi sia il dietologo, rispondo che il dietologo sono io, il dottor Luca. Non è finita, ho l’obiettivo di laurearmi entro la fine dell’anno e sono arrivato a un esame dall’essere laureato in economia. Mi laureerò entro la fine dell’anno.
Ognuno è il dottore di sé stesso: quando ci accorgiamo di quelli che sono i nostri limiti, di quelle che sono le nostre potenzialità, di quelle che sono le nostre aspirazioni e soprattutto i nostri desideri e le vogliamo raggiungere.
Questa è stata la vera trasformazione, incominciare a credere in sé stessi.
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E porto sempre l’esempio a mio figlio, come quando uno va in palestra, puoi imparare a farlo guardando gli altri, ma è soltanto quando poi metti in pratica e fai l’esercizio, che allora il cambiamento è reale ed è reale per te.
Quando ho cominciato a lavorare su me stesso, è da lì che allora c’è stata la svolta proprio totale. Oggi sono fiero del risultato che ho raggiunto. Oggi ne vado fiero, perché sono riuscito ad entrare, a fare breccia in tutto quello che era la corteccia che si era formata in questi 50 anni di vita
Ma questa opportunità, l’ho avuta anche grazie a Dario, perché il primo coaching che abbiamo fatto, quello di presentazione, io tendevo subito a rimandare, come era mia abitudine, il mio modus operandi. Riempirmi di impegni per poi trovare una giustificazione per non fare quello che c’era da fare.
Ho passato così gran parte della mia vita, quando abbiamo tante cose da fare, non abbiamo tempo, non abbiamo tempo per andare a fare un aperitivo, non abbiamo tempo per fermarsi magari con i propri figli o con la propria moglie a chiarire alcuni punti, non abbiamo tempo per prendere un impegno con noi stessi. C’era sempre un “Io devo lavorare’, perdonatemi, io devo lavorare”. Mi dileguavo, da me stesso e dagli altri.
Il percorso mi ha permesso di cambiare questo focus, mi ha permesso di cambiare, di sapere che allora c’è la possibilità di migliorare. È cambiato tutto, il rapporto che ho nei confronti dei miei lavoratori con la mia famiglia e oggi riesco a scegliere molto più chiaramente quelle che sono le cose che io voglio per me, mentre prima mettevo tutto insieme e poi alla fine mi ritrovavo senza nulla in mano.
Quando noi ci prefissiamo degli obiettivi, delle volte ne mettiamo talmente tanti che poi usiamo questa cosa degli impegni come una scusa. Il numero degli obiettivi è oltre le proprie capacità. Ma più che delle capacità, la verità è che è oltre il proprio interesse e il proprio volere. A un certo punto uno devi fare la selezione. Non siamo collezionisti di obiettivi, non dobbiamo essere collezionisti di obiettivi, ma dobbiamo scegliere quegli obiettivi che ci permettono di realizzare i nostri sogni.
E l’unico modo per farlo è cambiare il proprio stato emozionale.
Altrimenti continui a vivere con la testa sotto la sabbia, come ho fatto io, e intanto erano passati 20 anni.
A proposito di scelte e di priorità, uno dei motivi per cui non mi sono ancora laureato è perché ho dato la priorità al percorso del Metodo Incima rispetto a quello di un esame universitario, perché l’esame universitario io lo posso dare quando voglio. La mia trasformazione è più importante, prioritaria, perché mi permette di fare bene tutto il resto. Ho la consapevolezza di quello che voglio fare, mi sento già laureato.
Ma, allo stesso tempo, questo percorso mi ha dato molto di più perché mi ha fatto capire quelli che sono gli strumenti per poter vivere e per poter eliminare alcuni errori. TI faccio un esempio, ho avuto una discussione poco tempo fa con mio figlio e sono riuscito a mantenere la calma. Mi sono fatto anche i complimenti a un certo punto! Un anno fa mi avrebbero arrestato! A parte gli scherzi, addirittura i miei genitori mi hanno detto: “Luca, come hai fatto a mantenerti calmo?”.
Poi ne abbiamo parlato con mio figlio e si è reso conto anche lui di avere esagerato. Ne abbiamo parlato serenamente, ma io ho portato avanti la mia linea con calma e chiarezza mentale, senza essere impulsivo, senza fare quegli errori che distruggono le relazioni, spesso quelle più importanti per noi.
Questo non ha prezzo.
Mi chiedi che cosa mi è cambiato e cosa sta cambiando. Ti rispondo: tutto. Non ho più quell’insoddisfazione, quel blocco allo stomaco che si presentava la mattina e mi accompagnava fino a sera e che non mi permetteva nemmeno di dormire a volte. Ecco, io sono riuscito ad ottenere questo. E sono ancora uno studente, voglio continuare a essere lo studente. Perché la cosa più bella è capire ogni volta quante cose ci sono da imparare e quante cose straordinarie possiamo sperimentare sulla nostra persona.
Oggi sono contento e fiero di aver iniziato questo percorso, perché mi sta permettendo di accelerare. Magari avrei potuto ottenere gli stessi risultati nel tempo, ma mi ci sarebbero voluto altri 50 anni, mentre nel giro di 6-7 mesi sono riuscito a cambiare.
Ogni giorno creiamo delle scuse, sia per fare che per non fare, senza cercare le priorità. Quelle scuse chissà quanto tempo e quanti anni di vita sprecata ti costeranno poi alla fine… Ecco, io ho vissuto gli ultimi vent’anni della mia vita con la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Il percorso mi ha “obbligato” a tirare fuori la testa e a farmi vedere che c’è ben altro.
Vale la pena fare questo percorso perché ti illumina e illumina la vita. Riesci a vivere, a provare delle sensazioni e delle emozioni che almeno io, nella mia vita, non avevo mai provato. Non so cosa sia successo agli altri, però a me è successo questo. Ero una persona che non voleva avere contatti con gli altri, che piuttosto che affrontare i problemi, si nascondeva dietro l’umorismo, il sarcasmo, il cinismo.
Ecco, vale la pena perché riesci a togliere quella maschera che avevi portato, anzi, che io ho portato tutta la vita. Oggi io sono me stesso e, come dico sempre a mia moglie, ho scelto di dire la verità. Ora vivo la verità.
Dott. Luca Cucchiara
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