Ho deciso di iniziare il percorso con il Metodo INCIMA anche se inizialmente avevo molti dubbi ed ero molto scettica, soprattutto su me stessa, sulla mia capacità di riuscita.
Inizialmente avevo molte resistenze, ma l’esempio del mio ragazzo che lo aveva già fatto qualche anno prima e la fiducia nei confronti di Dario e Cristina mi hanno portato a lanciarmi in questa avventura.
Non avevo un problema in particolare da risolvere, ma era proprio il mio approccio nei confronti della vita in generale e di me stessa che volevo cambiare, perché era sempre molto pessimista.
Mi ero resa conto di avere una mentalità che tendeva ad essere molto negativa, rimuginante, sentivo di essere molto rigida e questo non faceva altro che portarmi a chiudermi e rimanere ferma, inchiodata.
Era come se gli altri andassero avanti e io rimanessi indietro.
Questo accadeva perché io non avevo fiducia in me stessa, ero disfattista e tendevo a criticarmi costantemente, anche su cose banali.
Non ero a mio agio con me stessa!
E questo non faceva che causarmi insofferenza.
Ero sempre arrabbiata, molto nervosa e stressata.
Tendevo ad autodistruggermi.
Non avevo molti amici, i miei rapporti erano sempre molto superficiali, avevo paura di legarmi a qualcuno.
Volevo imparare ad aprirmi un po’ di più a persone e idee nuove, avere più fiducia in me stessa, essere più calma.
Questo mi avrebbe permesso non solo di portare a termine tutti gli esami universitari, che era il mio obiettivo prioritario, ma anche di realizzare tutto quello che sentivo impossibile per me.
Sviluppare anche più costanza, per poter fare tutte quelle cose che tendevo a rimandare.
Se non ci fossi riuscita sarei rimasta molto delusa da me stessa, avrei incrementato ancora di più il mio dialogo interno negativo ed autogiudicante e mi sarei fermata di nuovo.
Una delle mie più grandi paure era infatti proprio quella di stagnare in un punto senza la capacità di venirne fuori, di andare avanti.
Oltre al fatto che non avrei avuto più fiducia in nessun altro percorso di crescita personale.
Ma questo non era uno dei classici corsi di crescita personale!
Era la strada giusta… e i risultati sono arrivati.
Il coaching e le facilitazioni arrivavano sempre al momento giusto.
Mi ha aiutato molto il fatto di confrontarmi con altre persone, sia con il coach, che mi ha fornito la sua esperienza e mi ha dato la carica e la spinta per ripartire ogni volta, soprattutto quando c’era un momento di calo.
Sia con il facilitatore, con il quale avevo molte cose in comune e potevo considerarla una vera e propria amica.
Le meditazioni con il Mind Re-Start mi danno una carica diversa, mi sento molto più positiva; facendolo la mattina ho una carica positiva per tutta la giornata.
Mi fa stare bene e spesso ne sento proprio il bisogno.
Devo ammettere che all’inizio non sono stata molto disciplinata e nonostante questo ho avuto comunque i miei bei miglioramenti, a volte senza neanche accorgermene.
Uno dei miei desideri era quello di diventare una persona che non mente più a sé stessa.
Ho cominciato a dirmi la verità, al posto di quelle storielle che mi raccontavo per non affrontare ciò che mi faceva paura.
Anche se alcune cose mi spaventano, ora non scappo, non le evito, ma le riesco a gestire.
E di questo sono veramente fiera.
Ho imparato a gestire meglio le mie emozioni.
Sono diventata più calma, più pacata, non reagisco più d’istinto.
Ho osservato le mie reazioni da un altro punto di vista.
Ho capito che ero io che davo una certa interpretazione agli eventi.
Tendevo a focalizzarmi su cose assurde, soprattutto quando mi sentivo molto giù di tono, ma poi ho capito che i problemi erano tutti in testa!
Il mio umore si è stabilizzato e anche quando ho dei cali, non ci metto più tutto quel tempo che impiegavo prima per tornare a stare bene.
Mi sono resa conto che spesso tendiamo a identificarci con le nostre emozioni, il corpo si abitua ad esse e poi ne abbiamo proprio bisogno, ne diventiamo dipendenti.
A un certo punto ho proprio scoperto che andavo a ricercare pensieri tristi, musica triste, cose che non andavano bene…
Come se avessi proprio bisogno di soffrire per una certa quantità di tempo al giorno.
Realizzare che io mi ero abituata a soffrire e che andavo alla ricerca della sofferenza è stato sconcertante!
Ed è stata proprio una di quelle scoperte che mi ha portato a cambiare profondamente.
Prima vedevo tutto ciò che non andava, soprattutto in me stessa, quindi tendevo a concentrarmi sui miei difetti, per poi screditarmi e nascondermi.
Per fare un esempio, non riuscivo nemmeno a stare in costume tranquillamente, nonostante mi rendessi contro di non avere nessuna malformazione!
Adesso il mio sguardo sta cambiando.
E quando di nuovo mi capita di focalizzarmi sul negativo e di sentirmi sbagliata, lo accetto, non incremento più la dose.
Ho smesso di forzarmi per entrare in certi schemi, solo per piacere agli altri.
Mi accetto sempre di più per quella che sono e questo mi fa sentire libera.
Ho fatto tanti passi in avanti e sono felice di essere andata oltre l’iniziale scetticismo.
Ho acquisito sempre più fiducia, nel Metodo e nei coach, a un certo punto ho sentito di potermi mettere nelle loro mani e farmi guidare.
É un Metodo ben strutturato e completo.
Io sto cercando di coinvolgere qualcuno della mia famiglia perché so che potrebbe apportare benefici anche a loro, così come potrebbe apportarne a tutti.
Francesca Paglietta