Sentivo che era arrivato il momento di mettere un po’ di cose a posto nella mia vita, di darle una direzione, anziché continuare ad accontentarmi di ciò che mi capitava.
C’era innanzitutto la necessità di fare un cambiamento a livello lavorativo.
Sentivo il bisogno di iniziare una nuova avventura, di intraprendere un nuovo lavoro…un vero lavoro… con un vero stipendio!
Perché fino ad allora mi ero “arrangiata”, mi ero accontentata di poco perché credevo di non meritare di più, che non fosse possibile per me stare meglio di come stavo.
Ma ero giovane e avevo tutta la vita davanti, quindi sentivo di doverla sfruttare al meglio… iniziare a pensare che potevo costruire qualcosa di bello.
C’era anche l’impellenza di sistemare la relazione con il mio ragazzo che, a causa del mio “carattere”, stava andando a rotoli.
La mia forte insicurezza mi portava a stare male anche se, per esempio, non lo vedevo per una sola sera.
Mi veniva l’ansia, stavo proprio male fisicamente, andavo in stress.
Ho capito che ciò che mi provocava quelle reazioni era la paura di rimanere sola.
Uno dei miei più grandi timori era quello di essere abbandonata.
Avevo paura della solitudine.
E sapendo che la causa del malessere nella coppia era causato da questo mio atteggiamento, volevo fare il possibile per salvare il rapporto.
Ero consapevole del fatto che dovevo lavorare su me stessa e sulla mia autostima principalmente.
Perché se tu acquisti più sicurezza in te poi la paura dell’abbandono viene meno.
Non volevo più dipendere da altre persone.
In generale, nel rapporto con gli altri davo tanto e speravo sempre di essere ricambiata e nel momento in cui questo non succedeva ci rimanevo molto male.
In ambito familiare tendevo a reagire con impulsività, spesso proprio con degli scatti isterici nei confronti dei miei genitori, dei miei cari.
Tendevo a sfogarmi per lo più con le persone che mi volevano bene e che sapevo con certezza che non mi avrebbero mai abbandonato.
Ma questo non mi piaceva affatto, mi faceva stare ancora peggio, mi faceva sentire in colpa.
Ero certa che anche questo mio nervosismo e questa mia impulsività avessero a che fare con il mio malessere e la mia insicurezza di fondo.
Dunque avevo un po’ di cose da sistemare.
Innanzitutto avevo bisogno di acquisire maggiore fiducia in me, in modo da sentirmi più sicura, più forte e iniziare a credere in me stessa.
Dovevo sicuramente amarmi di più.
E poi pensavo che tutto il resto sarebbe arrivato a cascata, come effetto di una me più serena.
Due erano le cose principali che desideravo: la realizzazione in campo professionale e la serenità in campo affettivo.
Volevo una relazione più stabile, più serena, più gioiosa, che mi avrebbe permesso poi di realizzare il desiderio di avere una mia famiglia.
Non mi interessava quanto tempo ci sarebbe voluto per realizzare i miei obiettivi, ciò che contava era arrivarci.
La cosa importante era intraprendere il cammino.
E il Metodo INCIMA è stato il mio cammino verso la felicità.
Sono partita chiedendo a me stessa di mettere da parte lo scetticismo iniziale.
E sono rimasta positivamente sorpresa.
Ero affamata di sapere, di nuove conoscenze.
Ero consapevole di avere delle potenzialità e di essere capace di ottenere quello che mi sarei messa in testa.
Ma bisogna anche essere capaci di ammettere che a volte c’è bisogno della mano di qualcuno, di una persona che forse più di chiunque altro può capirti.
Per questo è fondamentale la figura del coach, che a me è servita molto anche per riuscire ad essere costante, a non lasciarmi andare.
Oltre al sentirmi sicura nel potermi esprimere apertamente, sapendo di non essere giudicata.
E poi Dario e Cristina sono coach straordinari, si vede che fanno questo lavoro con passione e amore, si percepisce sin dal principio.
Io trovo che siano molto pazienti e hanno dissolto ogni nostro dubbio riguardante il percorso o qualsiasi altro tipo di perplessità.
Per questi e tanti altri motivi, non smetterò mai di ringraziarli.
Io ora sono diversa.
Le mie vecchie paure e le mie vecchie reazioni sono solo un ricordo.
Sono una persona molto più tranquilla e consapevole adesso.
E sono sempre più convinta che con il nostro cervello possiamo fare l’impossibile e la cosa più incredibile è sapere (e sperimentare) che possiamo decidere noi cosa vogliamo fare e creare la vita come più ci piace.
Possiamo realizzare la vita che vogliamo.
Questa è la prima grande realizzazione!
Cosa che mi era difficile credere quando ero nella testa e nelle paure della vecchia Tonia.
Ma ora che ho riacquisito la sicurezza e la fiducia in me stessa, so che posso farlo.
Anzi, sono straconvinta di farcela!
Credo nelle mie potenzialità e credo nella forza del Metodo INCIMA.
Sono super positiva e ho tanta voglia di fare.
Ora mi amo e mi accetto e il giudizio del mondo lì fuori non ha più importanza!
Tonia Lucano