Mi sono avvicinata al Metodo INCIMA con la speranza di trovare la soluzione a quelli che erano i miei enigmi esistenziali.
Volevo liberarmi da quei meccanismi che mi opprimevano, che mi tenevano legata e non mi facevano andare avanti.
Negli ultimi anni una serie di problemi e tensioni avevano preso il sopravvento su di me e avevo perso le energie, le forze, la fiducia.
Mi sentivo stanca e demotivata, ferma.
Non riuscivo più a visualizzare i miei progetti, a rimettermi in gioco.
La paura di non riuscire ad arrivare dove volevo mi aveva immobilizzata.
Se vedevo che l’obiettivo era troppo lontano, mi arenavo.
Ero abituata a correre, volevo ottenere velocemente i risultati, non avevo pazienza, ma poi ho capito che in realtà era un’estesa paura di non farcela.
Le responsabilità che avevo, sia a casa che a lavoro, avevano iniziato a pesarmi come un macigno.
Lavoravo 14 ore al giorno, probabilmente proprio per scappare dalla mia situazione familiare, che volevo evitare di affrontare.
Ero molto arrabbiata ed ero concentrata sulle cose negative.
Andavo da picchi di estrema felicità e sicurezza a picchi di estrema tristezza e cedimento, con la stessa intensità.
Il mio era un equilibrio apparente, con le persone dovevo sembrare in un certo modo, soprattutto a lavoro.
Mi costringevo a essere calma, ma dentro ero tormentata.
Invece io volevo arrivare al punto in cui quello che mostravo fuori fosse il riflesso di quello che avevo dentro, che i miei comportamenti non fossero forzati, ma che partissero proprio dall’interno, in modo naturale.
Volevo essere una persona equilibrata, non avere più quegli alti e bassi così forti che mi distruggevano.
Cercavo un percorso che andasse a lavorare su tutti questi limiti interni.
Avevo costantemente bisogno dell’approvazione degli altri, altrimenti stavo molto male.
Perdevo le staffe quando venivo attaccata o mi sentivo giudicata, quando venivano disattese le mie aspettative, venivano infranti i miei schemi.
Questo mi destabilizzava.
Avevo paura di perdere il controllo, non riuscire ad avere certezze mi mandava in panico.
Spesso agivo in modo troppo impetuoso e rabbioso, vanificando tutto quello che facevo, passando sempre dalla ragione al torto.
Quando avevo quegli atteggiamenti diventavo pure masochista, mi punivo da sola, ero molto autocritica, mi giudicavo molto.
Non accettavo che gli altri fossero diversi da me e che la pensassero in modo diverso dal mio, imponevo la mia volontà, che vedevo come sacrosanta.
Facendo un lavoro in cui sono a contatto con il pubblico, i miei comportamenti erano penalizzanti.
Con quel mio atteggiamento non poteva esserci dialogo, ma scontro.
E poi ci stavo male, mi disperavo.
Ma se ci stavo male vuol dire che quel comportamento non mi apparteneva.
Ho iniziato ad avvertire la voglia di cambiare, sentivo però il bisogno di una spinta.
Innanzitutto ho colto l’occasione di partecipare a un incontro di Cristina sulle relazioni.
E’ stato illuminante, ho sentito qualcosa che mi risuonava dentro, era come se stesse parlando di me.
Spesso prima di intraprendere un percorso di cambiamento passa molto tempo.
Io poi, ipercontrollante com’ero, non iniziavo niente se non ero sicura di farlo, ero una persona molto rigida, fiscale, tutto doveva andare come dicevo io.
Quindi nel momento in cui decidevo di fare qualcosa, significava che avevo già fatto tutte le mie valutazioni.
Non ero una che si buttava senza paracadute.
Conoscevo Giancarlo, un amico che mi testimoniava personalmente i benefici del Metodo INCIMA.
Ho deciso di affidarmi, di andare oltre quei pochi dubbi che ancora avevo e al di là di quella vocina che mi diceva: “Hai 43 anni, dove devi andare? Ormai quel che è fatto è fatto!”
Ha vinto la voglia di essere migliore, di vivere la parte migliore di me.
Ho deciso di dare priorità a me stessa, di amarmi, perchè non lo facevo abbastanza.
Abbandonare paure e dubbi ancoranti, che erano diventati dei limiti molto forti.
E trovare una maggiore fiducia in me stessa, nelle mie potenzialità, avviare dei progetti che erano ancora in essere.
In pieno lockdown ho partecipato al Protocollo INCIMA21, in uno dei periodi più difficili dell’umanità, dove tutto era un’incognita, ogni giorno era pieno di paure, dubbi, perplessità, preoccupazioni su un futuro incerto.
Eppure io, seguendo le lezioni di questo corso e facendo le meditazioni del Metodo, mi sentivo carica.
I miei pensieri prendevano una situazione opposta a quella che era la situazione che si stava vivendo.
Avevo voglia di fare, una grande energia, mi sentivo in grado di affrontare qualsiasi cosa.
Quello è stato il primo step, che mi ha portato poi a fare quello successivo, un lavoro più profondo e personalizzato.
Mi sono iscritta a Libera La Tua Forza Interiore.
E’ un percorso straordinario.
Posso dire di aver trovato quell’equilibrio interiore che cercavo, senza tutte quelle altalene emotive che mi destabilizzavano.
Non mi lascio prendere più dalle emozioni come prima, riesco a controllare quell’irascibilità che prima mi sovrastava.
Ho una maggiore calma e serenità e questo mi porta ad affrontare le cose con più lucidità, faccio molto di più, rendo di più a lavoro.
Ho migliorato le mie capacità relazionali, mi sento più accogliente, più tollerante, ascolto di più gli altri.
Cambio il modo di approcciarmi e vedo modificarsi davanti a me l’atteggiamento della persona che ho di fronte.
Ho imparato ad accettare tante cose, tra cui la malattia di mia madre, a prendere decisioni importanti, che procrastinavo da anni.
Oggi mi sento sicura di riuscire ad avere quello che voglio.
Perché i cambiamenti li ho visti.
E’ un modo diverso di realizzare i propri desideri.
Prima ci arrivavo anche ai risultati, ma sempre con grandi difficoltà, con un’estrema fatica, era raro che riuscissi ad affrontare qualcosa serenamente, mi sentivo sempre dubbiosa, timorosa.
Una delle prima cose che ho apprezzato del Metodo INCIMA è l’immediato passaggio dalla teoria alla pratica.
Se lo applichi, ti rendi subito conto di come le cose cambiano e, ottenendo ogni giorno anche piccoli risultati, tangibili, hai una potente iniezione di fiducia.
Ci credo sempre di più.
E poi non sono mai rimasta sola.
E’ stata fondamentale infatti la figura guida dei coach, perché a un certo punto del percorso capita di perdere la rotta.
E lì hai bisogno di qualcuno che ti indirizzi e che ti dia fiducia in un momento di sgomento.
Anche se capita di ricadere nelle vecchie abitudini, cosa che soprattutto all’inizio è normale, si accende sempre quella luce, che è data dalla loro presenza.
Mi sono sentita presa per mano, ma non tirata, loro camminano a fianco a te.
Non è mai mancato il sostegno.
Grazie anche all’esperienza in gruppo, dove ti metti nei panni dell’altro e capisci che non sei un alieno, che non sei sbagliato, che non sei la sola persona che ha paura di non riuscire.
Non si viene giudicati, ma si è uniti.
Ci sono tante persone intorno a me, mi sento parte di una famiglia, so che se dovessi avere un momento di difficoltà posso contare su di loro.
Sono una sorta di salvagente.
Ho apprezzato moltissimo anche il modus operandi, l’approccio di Dario e Cristina è semplice, umano, senza troppi costrutti, teorie arzigogolate.
Raccontano anche di loro stessi, si mettono a nudo e questo crea un legame molto forte, non ti senti diversa.
Io ho sentito un naturale legame profondo con questa “famiglia”.
E’ un metodo vincente perchè non è solo teoria ma è anche pratica, c’è una costante presenza, continue “coccole”.
E poi le emozioni provate nei weekend in aula non le ho mai provate nella mia vita.
Sono esperienze che ti cambiano veramente.
Consiglio vivamente questo percorso perché si entra in una nuova percezione della realtà in cui tutto è possibile, è illuminante e apre la mente a una nuova consapevolezza di sé e di ciò che ci circonda.
Noi possiamo tutto, possiamo creare la realtà che desideriamo.
Questo ci dà un’energia potentissima, è una rinascita, che meritiamo.
Ero convinta di non farcela.
Ora punto alla mia vita da favola.
Teresa Varvaglione