Prima di iniziare il percorso stavo sempre male, vivevo una vita all’insegna della sofferenza.
Ero arrivata ad un punto in cui mi sentivo veramente stanca, mi guardavo e mi dicevo:
“Ma è possibile?!
Basta!”.

La cosa più brutta che la vita mi potesse fare è stato togliermi mia madre, da allora è stato un continuo stare male perché sentivo costantemente la sua mancanza.

Avendo perso lei per colpa di una brutta malattia, avevo paura di ammalarmi anche io, tant’è che perfino l’idea di avere un figlio mi spaventava perché avevo paura di non poterlo veder crescere.

Quindi ho vissuto questa situazione in maniera molto sofferta, molto triste, sviluppando la mia più grande paura: quella della malattia.

Dopo questo evento per me traumatico, ho avuto una sorta di chiusura nei sentimenti e nelle emozioni.

Infatti tutte le persone che si avvicinavano a me, dopo massimo due o tre giorni se ne andavano, sparivano, quindi ho cominciato a pensare che fossi io il problema.
Mi sentivo sbagliata.

Credevo di non avere niente da offrire a un uomo, agli uomini in generale, e di non essere all’altezza di nulla.

Ero sola da 6 anni, non avevo un compagno e desideravo tanto una relazione. Avere un figlio è la cosa in cui spero di più.

Inoltre avevo perso anche il lavoro, dopo 9 anni.

Anche in quell’ambito avevo paura di non riuscire, sentivo di stare sempre un passo indietro e mai un passo avanti rispetto agli altri.
Ero consapevole delle mie capacità però a volte non le vedevo a causa della paura e dell’insicurezza.

Avvertivo sempre questo senso di inadeguatezza, di inferiorità nei confronti di tutti.
Di conseguenza avevo sempre paura di essere giudicata, di non farcela, di sbagliare.
Sentivo di essere sempre io ad aver bisogno degli altri e mai viceversa.

Ho vissuto con tutti questi pensieri tormentati per anni.

Ero stanca di sentirmi così insicura, volevo vincere questi ostacoli che mi poneva la mente.
Ho 40 anni, sapevo di dover eliminare tutti i freni che si sono formati negli anni, e sono davvero tanti.
Era arrivata l’ora di dare una svolta alla mia vita!

Non ricordo esattamente come sono arrivata al Metodo INCIMA, su Facebook avevo già letto qualcosa qualche mese prima. Poi ho conosciuto una persona che aveva già fatto il percorso e me ne ha parlato.

Lei si era accorta che nel profondo ero insoddisfatta, infatti stavo sempre male, ero sempre triste.
Quindi mi ha detto “Prova a trovare una soluzione, non puoi continuare così, devi svoltare”.

All’inizio ero dubbiosa, non sapevo di preciso in cosa consistesse.
Ero spaventava perchè era una cosa
nuova.
Ma ho capito quanto fosse importante per me darmi la possibilità di cambiare, dovevo farlo.
E lo
volevo fortemente.

Tutto quello che volevo era cambiare la visione che avevo di me stessa, ricominciare a volermi bene, perché ho capito che se sono io la prima a non amarmi, a non stimarmi, non posso pretendere che siano gli altri a farlo.

Desideravo la serenità, non ambivo proprio alla felicità estrema ma ad una vita serena, perché era da troppo tempo che si protraeva quel continuo soffrire nella mia vita.
Volevo dormire la notte, svegliarmi la mattina e stare serena, non avere più paura della giornata e di cosa sarebbe potuto accadermi.

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Questa era la mia aspirazione più grande: una vita serena.
E poi una famiglia, un figlio e una stabilità a livello lavorativo e a livello economico.
E nel minor tempo possibile. Ho perso già tanti anni e non volevo più perdere tempo!

E per fare tutto questo avevo bisogno di essere accompagnata perché, fino ad allora, da sola non ce l’avevo fatta.
Se mi sono rivolta a Cristina e Dario e al Metodo INCIMA è perché avevo bisogno di

aiuto.

Sicuramente da parte mia c’era la volontà assoluta di farcela, ero proprio proiettata a farcela, però a volte ci possono essere tante cose che potrebbero distoglierti dall’obiettivo, nonostante l’assoluta forza di volontà.

Per questo è stata fondamentale la figura del coach, che mi ha seguita durante tutto il percorso.

Nel momento in cui ho avuto un calo, lui mi ha riportata su, mi ha aiutata a sviluppare quella consapevolezza grazie alla quale, quando perdo l’armonia, quando “cado da cavallo” per usare una metafora cara a Dario, so come risalirci e affrontare la situazione con lo spirito giusto.

Se non fosse stato così io già mi sarei persa per strada.

Dario e Cristina mi hanno fatto assaporare l’idea della favola e adesso la devo raggiungere per forza!
Certo, gli alti e bassi ci sono, ma ho imparato a gestire i bassi e a godere degli alti.

Adesso sto acquisendo la sicurezza in me e la consapevolezza che anch’io posso farcela.
Il fatto di riuscire a realizzare i miei obiettivi mi sta portando ad una sensazione di benessere che non avevo più e forse non ho mai avuto.

Non sapevo nemmeno cosa significasse essere felici, stare bene, perché non l’avevo mai provato.

La mia priorità ora è amarmi di più, credere di più in me stessa.
E di conseguenza tutto il resto viene da sé.

Finalmente riesco a svegliarmi con il sorriso, a sentirmi più libera, libera interiormente da tutti i pensieri che
mi ammorbavano e mettevano ansia e stress.

Inizio a sentire finalmente quello stato di felicità e serenità che mi mancava.
Anche con i miei familiari prima ero sempre nervosa ed ero sempre poco comprensiva.

Adesso sono cambiata, sono diversa nei loro confronti e in automatico anche il loro atteggiamento è cambiato nei miei confronti. C’è un’aria diversa.

Anche nell’ambito lavorativo sono più sicura di me, a differenza di prima che avevo sempre paura di sbagliare, di non essere all’altezza, di fare “casini”.

Ogni tanto ce le ho ancora queste paure (sarei falsa se dicessi che mi è sparito tutto) però nel momento in cui mi sta arrivando quella sensazione di ansia e di paura, so come affrontarla, non mi faccio più sopraffare dalle emozioni “negative”.

La vocina che mi dice “Ma tu dove vuoi andare…” c’è ancora, ma se prima mi facevo sopraffare, adesso non più.
Va bene così.

Così il cambiamento si vede. Sì, si vede.

Penso che il Metodo INCIMA sia lo strumento più potente che sia stato creato.
A differenza di altri
percorsi formativi, loro ti prendono per mano e ti accompagnano, non ti abbandonano.

Io so che se pure tra un anno, per dire, prendo il telefono e li chiamo, loro sono lì, pronti ad aiutarmi.
Forse il motivo per il quale ho deciso di avvicinarmi al Metodo Incima è stato il non aver accettato la morte
di mia madre.

Però poi parlando con Donato, il mio coach, ho capito che, guardandomi dentro, la cosa fondamentale in tutto questo era quella di perdonarmi.

Ho lasciato andare quel senso di colpa che mi portavo dentro da quasi 5 anni.
E in tutta la mia vita, il dono più bello che potessi farmi è stato quello di scegliere di fare questo percorso.

La fortuna che la vita mi ha dato è stata quella di incontrare Dario e Cristina perché sono veramente delle

persone speciali. Io li ringrazio di cuore.

C’è sempre la luce, basta trovare il modo di saperla accendere.

Debora Tarantino
Impiegata

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