Ero immerso in un liquido di cortisolo, ero preso dalle preoccupazioni che riguardavano il lavoro, la famiglia, dal momento storico che non è uno dei migliori, e poi già di mio andavo facilmente in iper-attivazione, cioè mi facevo prendere dall’ansia.
Quindi il primo obiettivo era di natura mentale ed emozionale, volevo sostituire l’ansia con la serenità e la tranquillità, e per tranquillità intendo anche la sicurezza in sé stessi, perché credo che questi due aspetti siano quelli che ti permettono di raggiungere qualsiasi obiettivo.
E dovendo migliorare l’aspetto della calma, avevo bisogno di migliorarmi anche nelle relazioni, dove la prima relazione è ovviamente quella con sé stessi, la più difficile e più importante da coltivare.
E poi veniva quella con gli altri. Perché è chiaro che vivere in uno stato d’animo di perenne stress ha delle ripercussioni nelle relazioni con la famiglia, con mia moglie, i miei figli, i miei genitori, che diventano più tese, come lo diventano quelle in ambito lavorativo.
Una delle cose che più mi faceva star male era la routine lavorativa poco redditizia, di stare davanti al computer con le e-mail che ti piombano davanti, con i colleghi che ti chiedono cose da fare, e ti senti praticamente prigioniero nel dover dare una risposta a quelle e-mail, con tempi ovviamente molto stressanti.
E quindi di base la calma e la tranquillità erano gli obiettivi che più sentivo miei, perché solo se raggiungi quelli, puoi realizzare tutto il resto.
Quando dovevo decidere se intraprendere o meno questo percorso, le mie paure erano che alla lunga venisse meno l’entusiasmo, che fosse un percorso come altri che avevo già fatto ma che non mi avevano portato ad alcun risultato.
La molla che mi ha fatto decidere è stata il Mind Re-Start, in particolare lo Swing, la meditazione che ho ricevuto acquistando il libro Mente Potente, perché lì ho visto l’applicazione pratica di un metodo.
E questo, insieme al coaching, mi ha veramente convinto. Perché ho capito che non c’era solo la teoria, ma un metodo che passo dopo passo ti indica la strada e in cui c’è qualcuno che ogni tanto ti bacchetta perché magari ti ferma e ti dice: “Questo è sbagliato”, o quanto meno ti indirizza.
Quindi le sensazioni che provavo prima di cominciare erano l’entusiasmo e una sorta di aspettativa e speranza.
Non è scontato che uno investa tempo, denaro e sforzi in un percorso di crescita personale, quindi diciamo che la prima vittoria è stata la decisione di voler fare questo lavoro.
Già questo ancor prima dei risultati è stata una fonte di fiducia, perché stai dicendo a te stesso che anche se ci saranno momenti difficili, intuisci che grazie agli strumenti giusti troverai le risorse a cui attingere.
Infatti se dovessi dire cos’è cambiato dopo aver intrapreso Libera la tua Forza Interiore, la parola che mi risuona di più nella mente è “fiducia”, la fiducia in un metodo.
Perché già prima avevo fatto un mio percorso e avevo le mie risorse e delle aree di debolezza che conoscevo. Però mi mancava un metodo per accedere a quelle risorse e superare le mie debolezze. Cioè sapevo cosa dovessi fare per migliorare, ma nessuno mi diceva COME.
E ora, invece, anche se hai dei momenti di difficoltà, hai un Metodo che comunque continuerai ad applicare per migliorare e accedere a quelle tue risorse interiori che ti sono indispensabili.
Gli strumenti che mi hanno aiutato (oltre che convinto) sono sicuramente in primis le meditazioni del Mind Re-Start, che è quella pratica che ti permette di abbassare le difese razionali che nel mio caso sono sempre state dei muri, e di mandare messaggi potenzianti e riprogrammanti all’inconscio.
Anche tutto il resto è sicuramente importante nel Metodo, è una bella impalcatura, una struttura, però senza il Mind Re-Start rischi di rimanere sempre sul piano razionale, ed è come se non completassi tutto il lavoro svolto in precedenza. Senza di quello è difficile poi fare il salto di qualità.
È una benzina, è lo strumento che apre il canale di dialogo con le profondità di sé stessi, che sul piano razionale non raggiungi, e poi questo sistema di meditazioni è una benzina anche a livello biologico.
Io ricordo uno dei passaggi più importanti… le meditazioni del Mind Re-Start, quando con Dario abbiamo fatto una specie di “sfida” con il gruppo del White College, cioè quella di fare 4 meditazioni per 5 giorni, e il risultato è stato questo:
arrivavi ad amplificare talmente tanto l’effetto biochimico delle meditazioni che al quinto giorno sentivi di essere diverso dal punto di vista fisico, cioè sentivi che ti eri talmente tanto abituato a quegli ormoni del benessere che avevi innescato, che il corpo iniziava a richiederteli come nuova abitudine.
E questo è importante, nel senso che è una dimostrazione tangibile dell’effetto. Senti che hai fatto il pieno di benzina, ti senti più energico, oltre a sentirti più calmo e sereno.
Poi i coaching sono fondamentali, per il rapporto 1 a 1, in quanto è quello che permette al coach di fare la personalizzazione, perché per quanto nei video si tocchino un po’ tutti gli argomenti, il coaching è quello che permette di fare la calibrazione sulla persona e magari anche di andare sulle cose più concrete dove bisogna lavorare di più.
E poi in generale aiuta molto sapere che non solo tu stai facendo questo percorso, ma che (virtualmente e non) sia un percorso di gruppo, in cui ci sono altre persone che hanno storie simili alla tua, che stanno utilizzando gli stessi strumenti, che hanno obiettivi magari diversi dai tuoi ma vivono un processo simile al tuo, e questo in qualche modo è un antidoto a quella vocina che ti fa venire i dubbi, sapere ciò è un supporto anche psicologico.
Consiglierei il Metodo per tanti aspetti, però direi che la qualità principale sia il grado di personalizzazione e l’utilizzo di più strumenti su più livelli. Perché in passato ho fatto altre esperienze che non è che non fossero valide, però sono state tutte parziali, non si sono rivelate complete.
E quando si tratta di fare cambiamento, il parziale non è sufficiente.
Quello che invece ho trovato e che mi piace molto del Metodo è la completezza: per esempio per me che sono molto razionale e che ho bisogno del piano scientifico, quello c’è, ma ci sono anche gli strumenti per riprogrammare l’inconscio (le meditazioni guidate del Mind Re-Start), c’è lo strumento più concreto e pratico, c’è il coaching, c’è il riassunto che all’inizio è quello più difficile ma più sincero da digerire: perché il cambiamento non lo fai in un fine settimana, ma richiede un processo lungo e un allenamento continuo.
Però devi fare tutto questo se vuoi veramente ottenere qualcosa. E quindi direi che il Metodo è vincente per la sua completezza, praticità e capacità di sintesi.
Federico Fazzi