Nulla di straordinario è possibile se continui a vedere in te stesso e negli altri solo quello che manca o di cui hai bisogno!!!

Su cosa sei particolarmente concentrato… solitamente? Nella vita di tutti i giorni?

Su quello che già c’è o su quello che ti manca?

Quella che appare come una domanda pragmatica è invece un quesito esistenziale alla stregua di altri quesiti come: Chi sono? Qual è lo scopo della vita?

Per citare la piramide dei bisogni di Maslow e mantenere una linea concreta sull’argomento: siamo tutti molto impegnati a procurarci quello che soddisfa i nostri bisogni: fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di stima e amore, di autorealizzazione.

< Procurarsi o procacciarsi ciò che soddisfa il personale e familiare fabbisogno di risorse per la sopravvivenza >. Non è forse questo l’aspetto dominante che caratterizza le nostre giornate?

Utilizzo il termine “procacciarsi” nonostante si parli di emozioni, oltre che di mezzi e aspetti materiali, perché è come se la nostra vita sia stata ormai sopraffatta dalla necessità di sopravvivere invece che dal desiderio o dal diritto alla felicità.

Siamo spesso sopraffatti dalla paura di non farcela o dalla paura di perdere.

È quello che accade quando si è talmente assorbiti dai bisogni materiali da dimenticare di voler essere felici e di godersi con piena gratitudine ogni singolo respiro, ogni momento di buona salute, ogni singolo gesto di nostro figlio, o il semplice sguardo alla magia che ci circonda.

Ad un certo punto si dà per scontato ciò che è “essenza” e ormai ci si occupa di quello che è parvenza, o comunque sopravvivenza.

Non parlo della paura atavica della morte, dalla quale è ragionevole pensare derivino tutte le altre paure, ma della paura di non farcela a trovare o a mantenere il proprio lavoro, di non essere amati, che nostro figlio non riesca a realizzare se stesso o a essere felice, la paura di non guadagnare abbastanza o di non avere soldi a sufficienza per permettersi ciò di cui si ha assoluto bisogno, per vivere o per apparire, l’elenco sarebbe davvero lungo…

Il mio non vuole essere il classico esercizio di stile o di morale su ciò che è veramente importante nella vita. Non strizzerò l’occhio alle filosofie orientali, all’amore incondizionato o alla dimensione spirituale della meditazione.

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Sebbene nella mia personale ricerca dell’armonia abbia trovato le risposte più importanti proprio nell’esplorazione del mio mondo spirituale, voglio porre la mia attenzione su un diverso aspetto, ossia il bisogno di sopravvivere che sembra ormai condizionare ogni nostra scelta ed è diventato il nostro atteggiamento mentale dominante.

Parto da un assunto di base: le scienze quantiche e le neuroscienze ci permettono di ritenere con un buon grado di certezza che il “Focus” ossia ciò a cui prestiamo maggiore attenzione, influenzi in modo diretto quello che accade nella nostra vita.

I lettori del nostro Action-book Mente Potente sanno che “il Focus crea la realtà” rappresenta uno dei principali booster del nostro Metodo.

Vediamo ora in che modo questo concetto così potente può essere utile per la vita di ognuno di noi.

Ricordi com’è cominciato questo articolo?

Su cosa sei particolarmente concentrato nella vita di tutti i giorni?

Su quello che già c’è o su quello che ti manca?

La risposta non è uguale per tutti, evidentemente. La realtà è diversa per ognuno di noi.

È peraltro necessario fare una distinzione netta tra due tipi di realtà:

la realtà fisica e la realtà potenziale. 

La realtà fisica è ciò che si vede, quella che si può percepire con i sensi, tutto quello che puoi toccare e sentire. Quello che è successo, il tuo passato. La realtà potenziale è tutto quello che potrebbe accadere, che è possibile che accada.

Tutto quello che accade ed è accaduto esisteva prima in forma potenziale, era quindi una possibilità.

Pensa ora ai tuoi obiettivi: visto in questi termini quello che vuoi o che non vuoi che accada, si trova in questo momento in un luogo ben preciso, il luogo delle possibilità.

I fisici quantistici definiscono questo luogo “campo quantico dei potenziali” ed è la stessa definizione che utilizzano per descrivere più in generale la realtà: un mondo di infinite possibilità.

Dalle possibilità emerge la materia, ossia le esperienze. Queste, poi, sono visibili e percepibili attraverso i sensi. La realtà potenziale è invece invisibile. Devi crederci anche se non la vedi.

La devi vedere con gli occhi delle tue convinzioni e delle tue aspettative, oppure non esiste.

Un’interpretazione di alcune teorie quantistiche afferma essere l’attenzione il motore della nostra vita. Laddove c’è l’attenzione fluisce la nostra energia.

Le emozioni indesiderate, le difficoltà e i conflitti nelle relazioni diventano esperienze reali perché gli abbiamo dedicato la nostra attenzione ossia i nostri pensieri e il nostro sentire.

Le realtà possibili aumentano le probabilità di diventare “reali”, quindi di materializzarsi, per effetto dell’energia dell’attenzione.

Se sei concentrato su ciò di cui hai paura, la tua energia nutrirà esattamente quel tipo di esperienza, aumentando la probabilità che si manifesti “realmente”.

Se hai paura di non riuscire a trovare una persona che ti ami come vorresti, con la quale condividere i tuoi sentimenti più intimi allora sarà la tua stessa paura ad impedirti di trovarla.

Se ti senti inadeguato, non credi nelle tue capacità o ti consideri immeritevole di avere relazioni serene, amorevoli, gentili, la tua attenzione influenzerà anche i tuoi comportamenti e vivrai esperienze all’altezza dei tuoi sentimenti di inadeguatezza.

Vale per qualsiasi ambito ovviamente. I tuoi sentimenti, ossia quello che provi rispetto all’idea di realizzare ciò che desideri influenza la tua vita.

Potresti aver già realizzato una famiglia, il lavoro dei tuoi sogni e raggiunto gran parte degli obiettivi che ti eri prefisso, tuttavia, se adesso hai paura di perdere ciò che hai realizzato o il tuo focus continua ad osservare quello che devi ancora raggiungere per “completarti”, la tua energia è diretta verso ciò che ti manca.

Nutre esattamente quello che vorresti evitare e…… le conseguenze potrebbero essere davvero disastrose.

D’accordo, è chiaro.

Per realizzare ciò che desideri devi indirizzare la tua attenzione verso quello che desideri!

Ma quello che desideri coincide anche con quello che ti manca.

E finora abbiamo detto che è assolutamente sbagliato essere focalizzati sulla mancanza.

Un bel paradosso… vero?

Così potrebbe sembrare, ma non lo è.

Come si fa allora a realizzare ciò che si desidera se poi i desideri corrispondono anche ai nostri bisogni e quindi a quello che ci manca?  Te lo sei mai chiesto?

Qual è la differenza tra desiderare qualcosa e averne bisogno?

Può sembrare ovvio che i desideri nascano dai bisogni e che questi presuppongano una “mancanza”.

Non guadagni abbastanza e desideri guadagnare di più perché ne hai bisogno.

È così che funziona, vero?

Hai grosse difficoltà nel relazionarti con tuo figlio e hai bisogno di creare più empatia e maggiore comprensione con lui… Lo desideri perché ne hai bisogno.

È qui che i conti non tornano, o meglio, è qui che bisogna saper praticare quello che noi definiamo “l’inverter quantistico”, ossia la legge contro-intuitiva che velocizza la realizzazione dei nostri obiettivi.

In Mente Potente è dedicato un intero articolo a questa strategia eccezionale.

Per evitare di realizzare ciò che non vuoi non dovresti osservare quello che ti manca.

Se vuoi essere amato non devi osservare la mancanza di amore.

Non devi giudicare tuo marito o tua moglie, non devi accusarli, non devi fare e sentirti vittima.

Come si concilia questo con il fatto che ciò che desideri coincide con quello che ti manca e di cui hai bisogno?

Per comprendere bene è necessario ritornare alla distinzione tra realtà fisica e realtà potenziale, riconoscendo che la realtà potenziale è il luogo da cui emergerà e si materializzerà qualunque nostro desiderio.

È importantissimo riconoscere che esistono due forme di realtà e che sono importanti nello stesso modo. Inoltre, bisognerà persuadersi del fatto che la realtà che non vediamo (quella potenziale) è più reale e altrettanto importante di quella che è sotto i nostri occhi (la realtà fisica).

Continua a seguire il mio ragionamento, aggiungerò altri pezzi e il puzzle gradualmente si comporrà.

Se vuoi migliorare la comunicazione con tuo figlio o con il tuo partner dovrai riconoscere prima di tutto che questa ipotesi esiste ed è reale tanto quanto l’ipotesi che le vostre difficoltà comunicative continuino a permanere.

Cosa farà la differenza? Il tuo focus e il tuo atteggiamento.

Se continuerai ad osservare le vostre difficoltà, giudicando i suoi comportamenti, amplificherai il sentimento di sfiducia che la situazione possa risolversi positivamente, nutrendo ulteriormente le tue paure.

L’energia della tua attenzione produrrà così il risultato indesiderato invece che ciò che desideri.

Ho cominciato a praticare questi concetti circa vent’anni fa, non conoscevo ancora la fisica quantistica, alla quale sono arrivato intorno al 2006.

Una parte di me era impelagata in schemi distruttivi e vittimistici, un’altra parte era invece animata da un’inesauribile fonte di fiducia. Quindi il mio focus non era ben distinto, al contrario, le mie due “anime” si compensavano.

La mia è stata una lotta durata più di dieci anni. Solo intorno al 2006 e nei tre anni successivi ho potuto comprendere realmente il funzionamento e il potere del cervello quantico e intraprendere il cammino che mi ha liberato definitivamente da questi blocchi.

La prima cosa che mi è balzata in mente è stata questa: non si può ragionare su due binari in modo alternato.

La realtà non è bianco o nero, ma sia bianco che nero, contemporaneamente.

Quando è bianca nella realtà fisica, è nera in quella potenziale, e viceversa.

Quando sei arrabbiato, la tua rabbia coesiste con la possibilità di essere calmo e quando sei calmo hai la possibilità di arrabbiarti.

Se hai delle difficoltà e ci sono delle tensioni con tua moglie o tuo marito, hai la possibilità di risolverle ed essere sereni, e viceversa. La possibilità di essere sereni coesiste con possibili tensioni.

È l’attenzione a trasformare la possibile realtà in realtà visibile.

Così, è ragionevole pensare che una parte di te abbia una visione “negativa” e “pessimistica” mentre un’altra parte di te sia ragionevolmente orientata al successo che desideri.

E ci siano dei tasti che toccati al momento giusto, con determinati input derivanti dall’ambiente, attivino l’una o l’altra parte.

Queste due parti sono in lotta tra loro ed è proprio questa competizione che oltre a limitare i tuoi risultati, probabilmente ti sta anche sfiancando.

Forse ritieni che nella vita sia difficile realizzare alcuni obiettivi, ma poi ti scontri con realtà diametralmente opposte: persone che realizzano il proprio successo con una certa facilità.

È come se alcuni fossero più fortunati di altri vero?

Forse qualche volta hai creduto sul serio che fosse così, ti sei persino raccontato la storia di essere sfortunato e di non meritare di vivere la vita che desideri.

A me è successo, nei momenti più bui. Per mia fortuna è stato solo per pochi minuti. Poi sono rinsavito.

Non è così, il segreto del successo è nel Focus. “Il focus crea la realtà”. La tua Mente può ogni cosa. Può veramente tutto.

La tua mente è potente: laddove dirigi la tua attenzione e la tua energia, lì crei la tua realtà.

Vale in positivo e in negativo. Forse ti è più facile crederci pensando alle volte in cui hai fallito. Hai provato sulla tua pelle il potere del focus e…. il potere delle tue convinzioni.

Se non è andata come speravi è perché in fondo in fondo non ti aspettavi di riuscire, non ci credevi abbastanza e avevi paura di non riuscire.

Sono le nostre aspettative a influenzare i risultati.

Non so dirti se possono influenzarli fino al 100%, ma posso garantirti che solo chi mantiene un focus fermo e costante, e un sentimento di fiducia nella realizzazione di ciò che desidera, aumenta in modo importante le probabilità di farcela.

Essere incostanti o sfiduciati non può che penalizzare l’intero processo.

Quando ho compreso questa dinamica così elementare, ho cominciato a dedicarmi in modo deciso alla creazione di un focus chiaro e del quale fossi veramente convinto.

Ovviamente sia la chiarezza dei miei obiettivi che la convinzione di poterli realizzare sono cresciuti gradualmente, all’inizio avevo dei dubbi, il mio focus non era chiaro, e non ero così convinto di poterlo realizzare.

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Ho compreso che dovevo costruire la fiducia di poter realizzare i miei obiettivi e allo stesso tempo non provare una sensazione di bisogno. I miei desideri dovevano essere importanti ma non ne dovevo sentire il bisogno.

Il bisogno avrebbe attivato la mancanza e la paura di non farcela e questa sarebbe diventata un altro nemico da affrontare.

Dovevo rimanere nel flusso… era come tenere un passerotto in mano: non troppo leggero da lasciarlo andare via, né troppo stretto da fargli male…

È l’eccessivo attaccamento ai propri obiettivi una delle principali forze avverse dei nostri desideri. Rimanere nel flusso significa vivere il presente in uno stato di fiducia e quando si ha fiducia l’universo trama affinché tu realizzi le tue aspettative…

È questo il segreto della richiesta perfetta: chiedere con un grande sentimento di fiducia… chiedere con la certezza di poter ricevere.

Su cosa sei particolarmente concentrato nella vita di tutti i giorni?

Su quello che già c’è o su quello che ti manca?

Questo problema è decisamente molto diffuso nelle relazioni. È un forte limite con cui ci scontriamo regolarmente e che ci impedisce di vivere come vorremmo.

Liberarsi dai condizionamenti, gestire gli stati d’animo, comunicare senza giudicare, mediare i conflitti, relazionarsi con empatia. 

Con il Metodo INCIMA puoi scoprire come acquisire le abilità essenziali della comunicazione funzionale, gestire efficacemente i conflitti e mettere il turbo alle tue relazioni.

Dario Perlangeli