Quali sono tutti gli elementi che ci fanno indossare il cartello “sono rigido”?
Vediamoli un po’ insieme.
La persona rigida, è prima di tutto una persona perfezionista, cavillosa, puntuale, precisa, con un altissimo senso della morale, un altissimo senso di responsabilità, molto seria e spesso anche molto stanca.
Lo so che stai annuendo perché ti ci rivedi, ma non finisce qui, c’è molto di più.
Il “rigido” ha bisogno del controllo su tutto e su tutti, non solo sulle cose ma anche sulle persone. Quando non ce l’ha si sente cosi vulnerabile che preferisce rimandare.
Una delle caratteristiche della rigidità è la procrastinazione. Perché?
Perché finché non mi sento abbastanza sicuro per fare le cose io non mi muovo.
Preferisco fermarmi, preferisco non rischiare, preferisco non entrare in quei meccanismi che mi portano a dire “vediamo che succede”, non mi sento abbastanza sicuro di muovermi e quindi mi fermo.
Per il “rigido” c’è sempre qualcosa che non va, qualcosa che non è esattamente come lui si aspetta. Quindi la persona rigida vive costantemente una delusione delle proprie aspettative.
In una parola, c’è sempre un motivo per star male e per evitare di mettersi in gioco.
La rigidità è un limite al nostro benessere, uno dei più grossi.
Non solo ci impone regole troppo strette e incazzature troppo frequenti, ma oltretutto limita il nostro potere decisionale, perché ci blocca in paure e ‘ragionevoli NO’ che ci inchiodano lasciandoci nel vecchio… …e continuiamo a vivere sempre le stesse cose, a commettere gli stessi errori.
È come se ci fosse una molla che ci tira sempre indietro e ci ritroviamo costantemente tutti i giorni a fare e rifare sempre le stesse cose e mai nulla cambia… capita anche a te? La rigidità e il perfezionismo continuano a crescere e ci ritroviamo sempre più incastrati in dei meccanismi limitanti e negativi.